Mendrisiotto

Rifiuti a Chiasso, ‘i controlli continueranno’

I primi risultati della campagna di sensibilizzazione ‘Aiuta il tuo Municipio’. Il capodicastero Davide Lurati: serve la collaborazione di tutti

Realtà dal 1994, ma non tutti si sono adeguati (archivio Ti-Press)
6 novembre 2020
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«Chiasso è una città pulita». Il capodicastero Ambiente Davide Lurati non ha dubbi, anche se a intervalli più o meno regolari, le problematiche legate a decoro e littering tornano di stretta attualità. Sul finire dell'estate, per esempio, alcuni cittadini hanno segnalato situazioni poco piacevoli sulla pagina Facebook ‘Sei di Chiasso se...’ auspicando interventi. «Comuni e addetti ai lavori fanno il loro lavoro di pulizia – annota Lurati –. La maggior parte dei cittadini sono educati e civili. Purtroppo, ma questo fa parte della nostra società, c'è anche una minoranza poco educata e civile e ogni tanto vediamo i risultati». Il nodo da sciogliere, almeno all'apparenza, è facile. «Così come per i dispositivi che dobbiamo indossare per proteggerci, è una questione di responsabilità individuale: la politica può introdurre tutte le disposizioni che vuole, ma dall'altra parte deve esserci un seguito».

‘Collabora con il tuo Municipio’

Due anni fa i dicasteri Ambiente e Sicurezza pubblica di Chiasso hanno lanciato la campagna di sensibilizzazione ‘Collabora con il tuo Municipio’. Nella lettera indirizzata a fuochi, aziende e condomini, è stato chiaramente indicato che la Polizia avrebbe aumentato i controlli, legati in particolare ai sacchi neri, e quindi non ufficiali, trovati sul territorio cittadino. Questo perché nonostante Chiasso sia stato il primo Comune in Ticino, era il 1994, a introdurre la tassa e a colorare i suoi sacchi di blu, la presenza di sacchi neri è ancora piuttosto frequente. «I controlli sono stati incrementati e abbiamo ottenuto dei risultati – annuncia Lurati –. Chi viene colto in fallo viene prima ammonito e, se recidivo, multato. Mentre se l'infrazione è grave, la persona viene subito multata». Dal 2017 al 2018, «multe e ammonimenti sono stati quattro volte tanto – spiega ancora il capodicastero –. Dal 2018 al 2019, cioè dopo l'introduzione dei controlli, il 50 per cento in più». Nell'ultimo anno, i dati si fermano alla fine di ottobre, l'aumento di contravvenzioni è invece stato del 43 per cento. «Secondo noi la sensibilizzazione è stata fatta – commenta la capodicastero Sicurezza pubblica Sonia Colombo-Regazzoni –, ma il monitoraggio continuerà. La collaborazione di tutti è fondamentale: se ognuno trattasse la città come tratta la sua casa, probabilmente la situazione sarebbe diversa». Nel 2019 il Municipio di Chiasso ha introdotto anche l'Ecocard, per i privati e le aziende, per contrastare gli abusi all'ecocentro, dove il personale è stato riorganizzato e formato. 

‘Dalla documentazione rinvenuta...’

Il dicastero Ambiente presenta regolarmente al Municipio, per l'approvazione, il rapporto con ammonimenti e multe. A essere controllati, come detto, sono i sacchi non ufficiali, dove i cittadini spesso lasciano delle ‘tracce’ che portano alla loro identificazione, «e troviamo anche cognomi che non sono stranieri». La frase che emerge più spesso dal rapporto è infatti “dalla documentazione rinvenuta”. «In un caso – racconta Lurati facendo alcuni esempi – c'è chi ha spiegato di aver chiesto a un conoscente di smaltire la sua carta in quanto la sua professione lo occupava molto. In un altro siamo arrivati a una signora che lavora in un'azienda di un altro distretto. E c'è anche chi ha presentato osservazioni sarcastiche, consigliando di perdere lo stesso tempo impiegato per i controlli con un’esaustiva spiegazione sullo smaltimento dei rifiuti». La lotta al sacco nero è tutt'alto che terminata. «Ringrazio i cittadini che rispettano le regole e ci aiutano a tenere pulita la città, ma mi appello anche a coloro che sgarrano – conclude Davide Lurati –. In accordo con la Polizia, i controlli continueranno perché una delle prime cose a cui il Municipio tiene, è proprio il decoro della città».

Chiesti più cestini

La Polizia, conferma Sonia Colombo-Regazzoni, «è attenta a questa problematica perché sappiamo che dà molto fastidio sia alla cittadinanza che al Municipio e riceviamo delle segnalazioni». Una delle ultime ha portato in via Bossi, dove dei sacchi controllati hanno portato a un abitante della via. «Considerata la procedura, il 50 franchi di multa per il Municipio è quasi più un costo che un introito – precisa la municipale –. Per noi è importante il decoro, non capisco quei cittadini che si lamentano quando l'Ufficio tecnico passa a ritirare i rifiuti segnalati... Non vogliamo lasciarli a cielo aperto e questo va apprezzato, anche se i ragazzi lasciano in giro i cartoni della pizza». Una delle principali richieste formulate dalla cittadinanza è quella di avere più cestini. «Questi cestini devono anche essere vuotati e il personale scarseggia. Riposizioneremo quelli tolti nella parte alta di Corso San Gottardo». Negli ultimi tempi sono stati posati anche una quarantina di cestini tripli per la raccolta differenziata. Strumenti «belli, interessanti ma anche costosi», sottolinea Colombo-Regazzoni.

Le mascherine

A Chiasso, così come altrove, sono purtroppo comparsi anche rifiuti legati alla pandemia. «Trovo inaccettabile che una mascherina utilizzata per la propria protezione venga gettata a terra», conclude Sonia Colombo-Regazzoni. «In tempo di coronavirus non si può più parlare di scarsa educazione – fa eco Davide Lurati –, perché le mascherine devono essere raccolte dai nostri operatori ecologici. Oltre alla sporcizia, c'è anche la messa in pericolo della sicurezza altrui».