L'obiettivo, entro la prossima legislatura, è quello di istituire un ente gestore e creare un portale web
Il progetto di messa in rete degli impianti sportivi del Mendrisiotto (e del Basso Ceresio) sta per entrare nella fase 3. Dal 2017, infatti, quando si è deciso di avviare uno studio per 'mappare' le varie infrastrutture presenti nel Distretto – grazie anche all'attività svolta dai professionisti di Comal –, di strada ne è stata percorsa parecchia. Un cammino che ha visto anche il coinvolgimento delle varie società sportive presenti, le quali hanno aiutato a individuare necessità, criticità e punti di forza nell'offerta. Ora, come detto, il Gruppo di lavoro sui Centri sportivi muoverà i passi per creare un ente gestore e un portale web. Strumenti indispensabili che possano arrivare a mettere «in rete gli 11 comparti che abbiamo individuato come impianti sportivi a carattere regionale» spiega il Capodicastero sport e tempo libero di Mendrisio Paolo Danielli. Nel corso del mese di luglio si è infatti sviluppata l'idea di fare uno 'sprint', favorito dallo slittamento delle elezioni comunali. A settembre, dunque, l'intenzione è quella di portare «a tutti i municipi un documento con le proposte concrete di realizzazione dell'ente e del portale». Oltre a questo, e non poteva essere altrimenti, «ci sarà una proposta di chiave di riparto dei costi». La 'scaletta' allestita – i capofila del progetto sono i comuni di Mendrisio, Chiasso e Coldrerio nonché l'ente regionale di sviluppo – gode fortunatamente della «grande unanimità» che si è creata attorno al progetto: «15 dei 17 comuni a sud del Ponte diga partecipano», conferma Danielli. Ciò che porta dunque a nutrire «un cauto ottimismo: se le cose dovessero proseguire così al massimo a gennaio prepareremo il relativo messaggio municipale che poi andrà approvato da tutti i consigli comunali». Creare l'ente gestore e il portale entro questi termini, infatti, darà modo alla prossima legislatura di affinare i particolari, avviare ragionamenti su quali investimenti proporre cominciare a pianificare gli sviluppo dei primi comparti.
C'è meno ottimismo, invece, per quel che concerne la possibilità di realizzare una piscina coperta di 50 metri (in subordine 25) nel futuro comparto del Campus che sorgerà a Mendrisio (ovvero il grande cantiere che rimodellerà
Liceo, Spai e Medie oltre a costruire cinque nuove palestre). Mendrisio e il Distretto intero avevano bussato alle porte del Cantone chiedendo di valutare la possibilità di inserire, appunto, una piscina coperta (a valenza regionale). Cantone che, a inizio luglio ha risposto, in sostanza, 'picche'. «La risposta ci rende altamente insoddisfatti» non nasconde Danielli. Di quest'argomento, i capofila del progetto regionale, ne hanno discusso martedì scorso. «Il Mendrisiotto ha ribadito non solo l'opportunità di sfruttare questo comparto che verrà completamente rimaneggiato con un grande cantiere, ma appunto di inserivi una piscina coperta di 50 metri. Sapevamo che poteva non essere possibile ed infatti nella nostra richiesta abbiamo tenuto aperta anche la possibilità di limitarsi a una di 25 metri di lunghezza – chiarisce il municipale di Mendrisio –. Siamo insoddisfatti perché dalla risposta si capisce che al Cantone la piscina non interessa, nemmeno con finalità scolastiche (soltanto a Mendrisio, oltre alle scuole dell'obbligo, ci saranno il liceo, la Spai, l'Accademia, e il Campus Supsi, ndr). Non ha chiuso definitivamente le porte – chiosa –, ma dicendo che non c'è interesse e che tutti i costi, compresi quelli di progettazione saranno a carico dei Comuni, di fatto ci taglia le gambe».
«Purtroppo la lettera del Consiglio di Stato ha tenore negativo» ribadisce dal canto suo l'omologo di Chiasso Davide Lurati. Eppure, rileva, «È un'esigenza di tutto il Mendrisiotto». Ed è presto fatto comprenderne la richiesta: «Il Distretto attualmente ha solo una piscina coperta, il pallone di Chiasso, che però non è una vera e propria piscina coperta». La struttura, infatti, viene montata alla struttura sportiva della cittadina per la stagione invernale. Dunque, «si evince come al Mendrisiotto manchi una struttura di questo genere. Ci pareva – conclude – valesse la pena prendere in considerazione anche questa proposta».