Mendrisiotto

Sagno, abitanti dagli Enti locali per la strada cassata d'ufficio

Il cantiere residenziale cresce nella conca di Brecc. In via A San Martin si teme per il carico veicolare futuro

I residenti non si sentono ascoltati (Ti-Press)
18 giugno 2020
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Sotto gli occhi della Madonnina, lì alla conca di Brecc, a Sagno, il cantiere cresce. I nuovi edifici sono ormai arrivati a tetto: i promotori dal loro portale web promettano, infatti, che il complesso residenziale sarà ultimato per la fine dell'anno dopo tre anni di lavori. Nel frattempo, però, a montare nel villaggio della Valle di Muggio è anche la rabbia di chi abita su via A San Martin. Cittadini che sentono di avere tutto il diritto di vedere rosso. Anche perché pure il Comune - in realtà già l'ex amministrazione di Sagno, oggi frazione di Breggia - a suo tempo, nel 2008 e con l'avallo dell'assemblea, aveva preso un impegno. A servire il futuro quartiere ci sarebbe stata una nuova strada, denominata S3, che avrebbe servito da valle le costruzioni tratteggiate negli schizzi dei progettisti. Tutto deciso, insomma, e ancorato al Piano regolatore (Pr), almeno fino al settembre dell'anno scorso, quando, come riferito da 'laRegione' del 28 gennaio, il Municipio, ripreso in mano il Pr, ha modificato le mappe e stralciato, di fatto, il collegamento dalla cartina del Comune. Una scelta che ha fatto insorgere la via, a tal punto da bussare, di recente, persino alla porta della Sezione Enti locali.

'Altro che modifica di poco conto'

Una 'modifica di poco conto' per l'autorità locale, un cambio di rotta importante per i residenti, una decina di famiglie, che non se ne sono rimasti zitti. Davanti a un esecutivo che, dicono, non ha dato soddisfazione - anzi, 'non ha minimamente preso in considerazione le fondate doglianze dei cittadini' - e dopo aver depositato una opposizione dal Dipartimento del territorio - da cui attendono un 'verdetto' - hanno così deciso di appellarsi pure agli Eenti locali. Del resto, motiva il Comitato degli abitanti, le opere 'procedono a ritmo serrato' e in sospeso ci sono ancora 'risposte precise e chiare sul futuro della viabilità, sulla capacità di via a San Martin di sopportare ulteriori importanti transiti regolari, sul costo per l’adattamento al nuovo carico veicolare'.

D'altra parte, a chi affaccia su via A San Martin è rimasto sullo stomaco il fatto che l'autorità abbia agito in 'sordina' e senza aver sottoposto la cancellazione della strada, nata per garantire una 'corretta urbanizzazione' nel rispetto del paesaggio circostante (come recitava il Pr), al Consiglio comunale. Una procedura, confermano i residenti, che ha suscitato sconcerto. Tanto più ora che pure  il via vai verso il nuovo quartiere residenziale, messo in piedi su un'area da 4'700 metri quadri, con tre edifici e otto unità abitative - a cui si aggiungeranno nove case monofamigliari -, passerà da un'unica arteria, 'già stretta, senza marciapiede e con diverse curve cieche', chiariscono agli Enti locali nella loro ultima missiva. Agli occhi dell'esecutivo questa soluzione viaria 'sarà sufficiente, così come sono sufficienti tutte le altre strade comunali', a reggere il carico veicolare. Una convinzione messa alla prova, a detta di chi vive lungo la via, dal passaggio di certi camion più pesanti del dovuto. Resiste, in effetti, l'impressione (ma forse è qualcosa di più) che 'il Municipio, o suoi esponenti, hanno dei comportamenti poco trasparenti e che creano disparità di trattamento tra gli interessati'. A pesare il fatto che, in origine, l'esecutivo non abbia potuto, per sua stessa ammissione, dire di no ai proprietari, decisi a cancellare la S3.

La querelle è servita

I residenti, che hanno tutta l'intenzione di restare 'sempre di guardia', hanno 'la netta sensazione che qualcosa di non chiaro sta sotto questo cantiere, protetto gelosamente dal Municipio con non precisi criteri di privacy, inaccessibile anche nelle sue parti più pubbliche'. Non a caso a convincere a compiere questo ulteriore passo c'è, spiegano agli Enti locali, la 'premura di arrivare a fine lavori, così forse non c’è più niente da fare, l’abitudine di non rispondere e allungare i tempi'.

Il Comitato degli abitanti nel suo scritto, d'altro canto, non usa tanti giri di parole. A quanto pare a livello cantonale non esiste ancora traccia della revisione pianificatoria. Questo, almeno, è quello che si è sentito dire un abitante dopo aver sollecitato un riscontro all'Ufficio della pianificazione. A ciò si aggiunge l'indiscrezione che, durante un incontro a fine maggio con alcuni cittadini del luogo - tema la posa della fibra ottica -, 'è stato esplicitamente detto che bisogna concludere in fretta le trattative perché così non si dovrà passare dal Consiglio Comunale”. Una scappatoia, lamentano all'autorità di vigilanza,  che come obiettivo 'l’inevitabile allargamento della via per permettere il transito veicolare aumentato ed evitare di discutere della suddivisione dei costi'. La querelle è servita.