Mendrisiotto

Due chili d'eroina attaccata (con nastro adesivo) al corpo

Tre anni e 8 mesi a un 35enne senegalese beccato con lo stupefacente fissato ai lombi. Se immessa sul mercato, l'eroina avrebbe fruttato 400mila franchi

(Ti-press)
14 ottobre 2019
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Una volta ‘tagliata’, quell’eroina, avrebbe avuto «un valore sul mercato di 400mila franchi». Ovvero l’equivalente di «10mila dosi» disponibili sulla piazza ticinese. Dati alla mano, è la conclusione a cui è giunto il procuratore pubblico Claudio Luraschi. Tanti soldi, ma anche tanta droga e una condanna a 3 anni e 8 mesi di carcere. Quasi due chilogrammi, quelli trovati addosso a un 35enne senegalese, residente nella provincia di Varese, comparso questa mattina davanti alla Corte delle assise criminali di Mendrisio presieduta dal giudice Mauro Ermani. Due chili presi in consegna in un piazzale di Lodi, nel milanese, il 23 gennaio. Destinazione: Lugano. Nel mezzo, un sopralluogo effettuato un mese prima, un viaggio in treno, un compenso di 500 euro e un doppio controllo delle Guardie di Confine. Doppio, perché l’uomo – trovato sul treno a Stabio con il permesso di soggiorno scaduto – è stato invitato dalle forze dell’ordine a non commettere più l’errore. Ma, di fatto, non gli è stato intimato di scendere subito dal convoglio. Il trasportatore – che l’eroina distribuita in 4 panetti se l’era appiccicata addosso con del nastro adesivo – al posto di invertire la rotta («invece che ubbidire al poco zelante consiglio dei funzionari di dogana», così si è espresso Ermani) ha proseguito il suo viaggio sino a destinazione, venendo però nuovamente fermato dalle Guardie. A quel punto, una volta trovato lo stupefacente, le manette ai suoi polsi sono scattate immediatamente.

A poco – per quel che riguarda la commisurazione della pena (il pp ha chiesto 3 anni e dieci mesi oltre all’espulsione dalla Svizzera per 7 anni) – sono valse le argomentazioni del difensore d’ufficio Patrizia Vitulano. Legale che ha invocato – al fine di ottenere una consistente riduzione della pena – anche il grave stato d’angustia dell’uomo, rigettato dalla Corte: «ci sono persone sia al suo Paese sia in Europa che stanno molto peggio», ha chiosato il giudice parlando dell’imputato, di professione agente di sicurezza in un supermercato con una paga di mille euro al mese (più le serate facendo security in discoteca). In definitiva, la Corte l’ha condannato a 3 anni e 8 mesi (più 7 anni d’espulsione) per infrazione aggravata alla Legge federale sugli stupefacenti, oltre a 60 aliquote giornaliere da 30 franchi l’una, sospese, per ripetuta infrazione alla Legge federale sugli stranieri.