Aveva 92 anni. In fasi diverse è stato granconsigliere e municipale a Morbio Inferiore per la Lega. Avversò con forza la 'tassa sul sacco'
A prima vista chi non lo conosceva bene faceva fatica ad assimilarlo agli attivisti del movimento di via Monte Boglia (quello fondato da Giuliano Bignasca). Del resto, Luciano Canal era (forse) un leghista atipico: coriaceo nel tenere certe posizioni (quindi uomo di partito) dentro le stanze della politica, il sorriso affabile in un completo impeccabile fuori. Se ne è andato all’età di 92 anni la notte di lunedì, portando con sé un modo di occuparsi della ‘res publica’ che oggi appare un po’ d’altri tempi.
A darne notizia oggi, martedì, è stato un messaggio postato sulle reti sociali dal nipote, Rodolfo Pulino, consigliere comunale a Lugano. “Gran lavoratore, imprenditore, di poche parole ma con le idee in chiaro – ha scritto su facebook –, mi ha trasmesso la passione per la politica e per la montagna fin dalla giovane età”. In effetti, di politica attiva ne ha masticata tanto, e a tutto campo. Canal è stato, infatti, deputato in Gran consiglio in due momenti distinti – dal maggio del 1995 al marzo 2003 e dal maggio del 2007 all’aprile del 2011, quando vestì il ruolo di decano –, sedendo in diverse Commissioni e presiedendo in due occasioni la Commissione tributaria e la Commissione delle bonifiche fondiarie. Non ha mancato, però, di impegnarsi anche per il suo paese, Morbio Inferiore, dove abitava e dove ha rivestito la carica di presidente del Consiglio comunale, ma soprattutto di municipale in due fasi, prima dal 1992 al 1996, poi dal 2000 al 2012 (contribuendo a riportare la Lega nell’esecutivo). In un paio di tornate elettorali aveva tentato pure la carta del sindacato, dimostrando spirito combattivo.
Difficile dimenticare, d'altro canto, la sua battaglia contro la cosiddetta ‘tassa sul sacco’, oggi realtà sull’intero territorio cantonale e proprio sulla spinta di un Dipartimento (quello del territorio) retto da un Consigliere della Lega. Ma i tempi, si sa, cambiano. All’epoca del ‘dagli alla tassa sul rüt’, Canal per ben due volte si era fatto promotore a Morbio di un referendum, nel 1997 e nel 2005 – entrambi peraltro riusciti –, che aveva stoppato l’intenzione di ‘esportare’ da Chiasso questa prassi.
Fuori dai ‘Palazzi’, Canal, come ha ricordato il nipote e sanno i compagni di ‘cordata’, era anche un grande camminatore lungo i sentieri del Mendrisiotto, che amava. Al fianco del compianto Mario Ferrari, come lui militante della politica (ma su un fronte opposto, per i socialisti), aveva portato a Bellinzona le firme per salvare la masseria di Vigino, a Castel San Pietro.
Parenti e amici lo saluteranno giovedì alle 15 al Crematorio di Lugano. Ai famigliari giunga il cordoglio della redazione.