La procuratrice Chiara Borelli punta il dito sull'imprenditore di Cantù: 'Ha praticato dumping salariale mostrando cattiveria verso i suoi dipendenti'.
'Il titolare della Consonni Contract ha tolto la dignità ai suoi operai'. Lo ha fatto 'sfruttando' lo stato di bisogno, la paura di perdere il lavoro e persino la crisi di mercato. La procuratrice pubblica Chiara Borelli questo pomeriggio ha dato l'affondo, puntando il dito sull'imprenditore di Cantù, reo, ha rincarato, oltre che di usura - in Svizzera si chiama così, ha ribadito, in Italia è caporalato - anche di dimostrare 'avarizia, cupidigia e cattiveria' nel rapporto con i suoi dipendenti.
Qui, ha richiamato l'accusa, non siamo di fronte al padroncino - 'che non si giustifica, na si può capire di più'- ma a un'impresa con commesse da milioni di euro. Siamo confrontati con il potere economico'. Una requisitoria che ha mostrato tutta la sua durezza verso un agire imprenditoriale che ha praticato, a detta della pp, il dumping salariale. Domani, quando riprenderà il processo dinanzi alla Corte delle Assisse criminali di Lugano, si conoscerà la richiesta di pena.