Mendrisiotto

'Settimane da 54 ore e 1500 euro in busta paga'

Malaedilizia, in aula per usura l'imprenditore (che nega tutto) si è confrontato stamane con l'ex caporale della Consonni Contract che invece lo accusa

30 settembre 2019
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Si sono ritrovati faccia a faccia in aula: l'imprenditore e il 'caporale' della Consonni Contract.  Entrambi sono seduti sul banco degli imputati, di fronte la Corte delle Assise criminali (in Lugano) presieduta dal giudice Mauro Ermani. Questa volta, però, è l'ex capo cantiere ad avere in mano il 'gioco'. Lui ha rotto per primo il silenzio (dando origine all'inchiesta), denunciando una prassi 'disinvolta' nell'applicare i Ccl: settimane da 54 ore e buste paga, ad esempio, da 1'500 euro ad operai che lavoravano per 4'600 franchi. E sempre lui, oggi, contesta al suo vecchio 'padrone'  quel 'modus operandi' sui cantieri svizzeri del Gruppo, 'multinazionale', attivo 'in 3 continenti' e con 300 dipendenti (parole del titolare).

Così si taglieggiavano i salari degli operai 

Così, da subito, il processo per usura che vede alla sbarra 7 imputati (per uno di loro, il direttore amministrativo della ditta, è stato disgiunto il dibattimento) è stato un confronto tra le due figure centrali della vicenda. L'imprenditore? Mira a rifarsi una 'verginità' professionale. L'ideatore del sistema (anzi, dei sistemi, almeno sei) con cui si 'taglieggiavano' i salari degli operai  (11 le storie al vaglio della Corte)? 'Non era un mio disegno - ha risposto al giudice -. Non mi occupavo degli operai e dei soldi pagati. Lui (il capo cantiere, ndr) me l'ha proposto. Cosa dissi? Se va bene, arrangiati tu'.

'O era così o niente', la prospettiva era perdere il lavoro 

L'ex 'caporale', però, non ha lasciato la presa.  'La prima volta tutti siamo stati  'tassati' - e costretti a restituire l'eccedenza 'svizzera' del salario -, anch'io', ha ricostruito in aula ricordando quella 'prima volta' in vista un cantiere a Ginevra. Tutti gli operai assunti in Svizzera, ha spiegato ancora, si assoggettavano. Le minacce, emerse dalle testimonianze anche di altri lavoratori, erano chiare: 'o era così o niente'. La prospettiva era la perdita del posto. E per persone bisognose di lavorare, questo era una ragione sufficiente per non ribellarsi.

Nel pomerggio la parola dovrebbe passare all'accusa per la requisitoria.