Mendrisiotto

Rapine ai distributori a ridosso del confine, sei arresti

Le manette sono scattate ai polsi dei rapinatori a seguito dell'operazione 'Linea di Confine'

11 giugno 2018
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Gli autori di cinque rapine (di cui una tentata) messe a segno dal 16 marzo al 24 luglio dello scorso anno ai distribuitori Eni (tre volte) e Piccadilly (due volte) di Ligornetto sono stati arrestati dalla Squadra mobile della Questura di Varese nell'ambito di una inchiesta coordinata dalla Procura di Varese, denominata ''Linea di confine''.  Sei gli arrestati di cui due in Ticino e gli altri quattro nel varesotto. Per tutti l'accusa è di rapina aggravata, porto abusivo di armi e ricettazione dei mezzi (auto e moto) usati per mettere a segno i colpi che al gruppo criminale ha fruttato un bottino di 40mila fra euro e franchi svizzeri. Tra la prima e l'ultima rapina, gli assalti del 29 marzo, 22 aprile e 9 maggio (fallito). È da questo colpo che gli investigatori varesini – che hanno lavorato in stretto contatto con il Centro di cooperazione di polizia di Chiasso – hanno raccolto spunti utili per ottenere elementi probanti sulla responsabili del sestetto.

La svolta nelle immagini delle telecamere fisse poste sulla fascia di confine. Immagini che hanno permesso di identificare l'auto civetta (e pulita) usata in occasione delle rapine. A capo del gruppo criminale due calabresi e un campano. I primi si occupavano della logistica, il terzo del reclutamento degli esecutori materiali delle rapine. La dinamica degli assalti: taglierino e casco in testa, con il rapinatore che si presentava negli uffici dei distributori di benzina e intimava alla commessa ''dammi tutto quello che hai''. La notizia degli arresti è stata fornita dalla polizia di Varese.

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