I democentristi criticano i liberali: pur avendo due municipali su sette alla guida dei dicasteri tra i più onerosi, paiono incapaci di i coordinarsi
In merito all’esternazione della sezione cittadina del Plr, ha preso posizione l’Udc Lugano, che mette in evidenza “l’ipocrisia politica del Plr, partito di maggioranza relativa in Consiglio Comunale. Dopo aver deciso, lo scorso aprile, di non assumersi l’onere del Dicastero Finanze – forse per paura o perché troppo scomodo – ora pretende miracoli con richieste irrealistiche di pareggio di bilancio immediato”.
Per questa ragione, l’annuncio di non votare il Preventivo 2025, risuona per l'Udc, come “una manovra che sa tanto di pièce teatrale, con la regia di un Plr che ha perso completamente il controllo della trama. Invece di fornire soluzioni concrete, continua a puntare il dito contro un disavanzo che non si può risolvere con uno schiocco di dita. Anche il Decreto Morisoli ha lasciato un margine su più anni al Cantone per rientrare nei ranghi. Che credibilità ha oggi chi pretende risultati in tempi record, senza un piano sostenibile?”
Inoltre, insistono i democentristi luganesi, “sul fronte del moltiplicatore per le persone giuridiche, va detto chiaramente che questo aumento non è una misura di rientro, bensì un atto dovuto per compensare i mancati introiti derivanti dalla riforma fiscale cantonale. Di fatto, le aziende non pagheranno di più rispetto al passato, bensì il 25% in meno. Ma il Plr, nel suo goffo tentativo di cavalcare il malcontento, preferisce confondere i cittadini anziché spiegare la realtà dei fatti”. E ancora: “il Plr ignora il vero pachiderma che sta seduto al centro della stanza: il debito della città verso terzi, ormai prossimo al record storico di 1,5 miliardi di franchi. Un elefante ingombrante che continuerà a schiacciare le finanze cittadine, a meno che non si abbia il coraggio di affrontare la questione con
onestà”.
L'Udc sottolinea pure un altro aspetto: “I liberali, pur avendo due municipali su sette che guidano dicasteri tra i più onerosi della città, sembrino incapaci di coordinarsi al proprio interno. Non si parlano? O forse preferiscono scaricare le responsabilità sugli altri, piuttosto che affrontare le proprie mancanze?” L'Unione democratica di centro è “pronta a fare la sua parte, presentando le sue ricette per riportare in equilibrio non solo la gestione corrente ma anche i debiti che pesano sui luganesi. Tra queste, siamo aperti a discutere il taglio di investimenti non vitali per la Città”. Un esempio? “L’acquisto dello stabile ex-Rsi di Besso, che oggi rappresenta un lusso fuori portata per una città che naviga in acque finanziarie agitate. È ora di fare politica con serietà e coerenza, non con slogan vuoti e manovre di facciata. Lugano merita soluzioni, non specchietti per le allodole”, conclude l’Udc.