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Il turismo a Morcote non è più solo ‘Sonnenstube’

Oltre 30 eventi hanno scaldato l'estate in riva al lago. Indiani, cinesi e francesi si aggiungono ai consueti visitatori dalla Svizzera tedesca

Il turismo protagonista da padrone a Morcote
29 settembre 2024
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Talvolta i label vinti servono solo a occupare un angolino di parete vuoto. Ma l’ultimo premio assegnato a Morcote, ritenuto uno dei ‘Migliori Villaggi Turistici’ secondo l’Organizzazione Mondiale del Turismo, sta effettivamente portando i suoi frutti.

Il risultato lo si è potuto notare già quest’anno e in particolare negli ultimi mesi. Come ci spiega il municipale di Morcote Jürg Schwerzmann, capodicastero Turismo ed Economia pubblica, «il premio per il turismo ricevuto dall’Onu è direttamente collegato a quanto stiamo facendo da due anni a questa parte, soprattutto per la cultura, la storia e i beni culturali. A differenza degli anni passati, nell’albergo presente nel comune, non c’è più il buco da gennaio a febbraio. Grazie proprio a questa pubblicità, siamo riusciti a portare qui turisti dall’Asia, in particolare dalla Cina e dall’India, così come anche dall'America e da altre zone europee. Prima da noi venivamo quasi esclusivamente italiani, tedeschi o svizzero-tedeschi, mentre ora abbiamo potuto constatare la presenza di francesi, olandesi e norvegesi». Insomma, come precisa il municipale, «non vengono più qui solo per le palme e la Sonnenstube, ma con il grande cambiamento strategico che abbiamo fatto ora li attiriamo con la storia, i beni culturali e le biosfera di Morcote e dei luoghi limitrofi».

La forza della digitalizzazione

Le immagini di Morcote nell’ultimo periodo sono rimbalzate ovunque nel mondo. «Dietro a tutto il lavoro che si vede, c’è anche un progetto di digitalizzazione che stiamo sviluppando con l’Università della Svizzera italiana (Usi) per creare un turismo sostenibile con lo scopo di attrarre persone interessate e rispettose nei confronti del luogo che stanno visitando». In questo senso, i dati che emergono sono già evidenti: «Sui nostri social network abbiamo avuto più di 2,8 milioni di visualizzazioni e diversi giornali internazionali, come Forbes e il Daily Telegraph, hanno proposto dei servizi direttamente dalla prima pagina. Un risultato che finora non eravamo mai riusciti a ottenere. Inoltre, va sottolineato che diverse persone scelgono il parco Scherrer proprio come sfondo delle loro fotografie da pubblicare. E proprio questo crea ulteriore visibilità». Ovviamente, un posto così, vincitore anche nel 2016 del label ‘Il villaggio più bello della Svizzera’, «attrae un turismo di qualità differente rispetto ad altri luoghi del Ticino».

Luoghi pubblici presi d’assalto

Uno dei rischi che incorrono luoghi che ambiscono di attrarre le folle è l’overtourism. A differenza di altri luoghi unici per la loro bellezza, Morcote non ambisce a fare la fine di Venezia: «Noi non siamo Disneyworld. Qui vive della gente e vogliamo che si rispetti il luogo. Con questo nuovo concetto di turismo che stiamo portando a Morcote, siamo anche in contatto con la popolazione per fare in modo che il turismo di alto livello venga anche coinvolto nella vita quotidiana del luogo». E proprio da come è emerso quest’estate, ma non solo, gli esercenti del luogo sono concordi: «Anche i ristoratori ci hanno confermato il cambiamento che è avvenuto. Sono stati sempre pieni anche in giornate nelle quali normalmente c’era meno gente. Così anche i battelli erano stracolmi e persino la fermata del trasporto pubblico in Piazza Grande era ben frequentata».

Un’estate piena di intrattenimento

Ad attrarre le persone nel comune non sono stati solo i riconoscimenti, ma anche un fitto calendario di eventi. Nell’ambito della manifestazione ‘Summer in Morcote 2024’, da fine maggio a fine settembre sono state 31 le proposte quasi tutte a entrata libera proposte dal Comune: tra queste spiccano gli eventi musicali al parco Scherrer, il cinema dialettale con Yor Milano e la visita a Sant’Antonio Abate prevista nelle tappe dei tour guidati alle quattro chiese romaniche del Sottoceneri. «Abbiamo voluto creare un ambiente responsabile verso la cultura e la storia. Grazie a una collaborazione con le cattedre Unesco dell'Università di Genova e dell’Usi siamo proprio riusciti in questo intento». Per la municipale Caterina Hörtig, capodicastero Cultura, Sport e tempo libero e Protezione dell’ambiente, in questi mesi si è riusciti a «valorizzare soprattutto i beni immateriali come le proprie tradizioni. Siamo stati in grado di portare più gente anche ai nostri consueti appuntamenti come la festa del pesciolino o il Carnevale. Tutto questo però è dovuto principalmente da iniziative che partono dal basso grazie alle associazioni presenti sul nostro territorio».

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