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Hospita e il licenziamento collettivo ‘sbagliato’

Verranno assunti tutti i cinquanta dipendenti della società di Bioggio che era guidata dal sindaco Eolo Alberti, arrestato e indagato per reati finanziari

La sede della società di via alla Posta 21 a Bioggio
(Hospita Suisse)
13 agosto 2024
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Un licenziamento collettivo intimato (per sbaglio?) alla cinquantina di dipendenti di Hospita Suisse Anesthesia Care Sa, per la fine del 2024. La società, che ha sede in via della Posta 21 a Bioggio, continua a lavorare e tutti verranno assunti dal gruppo Swiss Medical Network dal 1° gennaio 2025. Lo ha assicurato il direttore regionale per il Ticino Fabio Rezzonico al Quotidiano di martedì sera, quando è pure emerso che la decisione è stata presa da un anno e mezzo. I contratti di impiego, però, ancora non sono stati sottoscritti. La parti sociali incontreranno i vertici del gruppo Swiss Medical Network a fine mese, quando ci dovrebbe essere la conferma ufficiale dell’assunzione di tutti i dipendenti di Hospita.

Questo aspetto non avrebbe nulla a che vedere con l’inchiesta penale coordinata dalla procuratrice pubblica Chiara Borelli, che rimprovera al sindaco di Bioggio Eolo Alberti e all’ex contabile della società, divenuto in seguito amministratore unico della Hospita Suisse Anesthesia Care Sa, reati di natura finanziaria: appropriazione indebita e amministrazione infedele. Entrambi sono stati posti in carcerazione preventiva fino al 23 agosto, mentre le indagini stanno verificando i flussi di denaro a favore di un’operazione immobiliare e forse di altre aziende, provenienti dalla società che fornisce prestazioni mediche nel campo dell’anestesia. Ua società che gestisce, in questo specifico ambito, l’attività nelle cliniche private Ars Medica di Gravesano e Sant’Anna a Sorengo, e che lo stesso Eolo Alberti guidava, prima di lasciarla per entrare a far parte del Consiglio di amministrazione (Cda) dell'Ente ospedaliero cantonale (Eoc).

Come mai è stato intimato un licenziamento collettivo, se la ditta genera utili, funziona, il lavoro c’è e i dipendenti vengono pagati? «Hanno sbagliato a farlo. Non si capisce bene cosa sia successo, né chi abbia gestito questa situazione – risponde Lorenzo Jelmini, segretario Ocst del Luganese, reduce da un incontro odierno con alcuni collaboratori di Hospita –. Di solito, i sindacati protestano in caso di licenziamento collettivo. In questo caso, invece, vien da dire che forse è stato meglio così, perché possiamo discutere con il futuro datore di lavoro da subito». Non sarà mica stato Eolo Alberti a firmare i licenziamenti collettivi? «Non sappiamo», risponde Jelmini.

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