In carcere preventivo per 15 giorni anche il contabile della società, come il sindaco Eolo Alberti. Entrambi sono accusati di reati finanziari
Sono da ricondurre al finanziamento della costruzione di un immobile nei pressi della Posta di Bioggio una grossa parte delle malversazioni di cui è accusato il sindaco del Comune malcantonese. Un immobile di cui sarebbero titolari lo stesso Eolo Alberti e la moglie. Intanto, anche per l’altra persona indagata, il 38enne ex contabile divenuto nei mesi scorsi amministratore unico della Hospita Suisse Anesthesia Care, la procuratrice pubblica Chiara Borelli ha chiesto e ottenuto la carcerazione preventiva, per 15 giorni, fino al 23 agosto, dal giudice dei provvedimenti cautelari Paolo Bordoli. Anche l’ex contabile, residente nel Luganese, come il sindaco di Bioggio, è accusato di appropriazione indebita e di amministrazione infedele.
Cominciano a delinearsi i contorni di questa intricata vicenda, che è sfociata in un’inchiesta penale scattata dopo una denuncia sporta al Ministero pubblico. Gli azionisti di minoranza della società, che eroga prestazioni sanitarie, in particolare di anestesia, alle cliniche Ars Medica e Sant’Anna, si sono nel frattempo costituiti accusatori privati. Una società, la Hospita Suisse Anesthesia Care, nella quale Eolo Alberti, svolgeva la mansione di direttore amministrativo. Quando il Consiglio di Stato lo ha nominato quale membro del Consiglio di amministrazione (CdA) dell’Ente ospedaliero cantonale (Eoc), nel novembre del 2023, Alberti ha rassegnato le dimissioni dalla Hospita Suisse Anesthesia Care, cedendo le proprie quote azionarie, per evitare conflitti di interesse e il contabile è divenuto amministratore unico. La nomina non è stata gradita a tutti, tantomeno a un altro leghista, il presidente dell’Eoc Paolo Sanvido, che non era l’unico nel CdA a storcere il naso. La scelta di Alberti non era prevista: stando a quanto da noi appreso è che ci sarebbe stata una bozza di messaggio governativo in cui il nome di Alberti non figurava. Ce ne sarebbe stato un altro: quello di Bruno Buzzini, municipale, sempre in casa Lega, di Locarno.
Insomma, la figura del sindaco non era ben vista da tutti nella Lega. Negli ultimi mesi, il movimento di via Monte Boglia si era riunito e avrebbe messo sotto pressione il sindaco di Bioggio, che ha però sempre minimizzato. In effetti, per certi versi, ha sorpreso la pronta presa di posizione della Lega dei Ticinesi, che è stata diramata venerdì, a poco più di un’ora dalla pubblicazione online della notizia delle indagini a carico del sindaco. Come se fossero già informati. Interpellato in merito da ‘laRegione’, il vicecoordinatore della Lega dei Ticinesi Gianmaria Frapolli nega: «Abbiamo sentito delle voci che giravano, ma come si sa, voci di diatribe ce ne sono sempre tante. Poi, abbiamo preso atto delle indagini e quindi avevamo una posizione già quasi pronta. Abbiamo diffuso la nostra posizione rapidamente, perché l’opinione pubblica si aspetta chiarezza da un movimento politico». Frapolli, inoltre, ribadisce di confidare nel lavoro della magistratura, richiamando la presunzione di innocenza e condanna comunque con forza ogni eventuale agire illecito che venisse accertato nel corso dell’inchiesta penale. Il vicecoordinatore conferma che, nel caso le accuse venissero verificate, la Lega dei Ticinesi chiederà le dimissioni di Eolo Alberti dalle cariche ricoperte e si aspetta pure maggiore cautela, tatto e rispetto, perché c’è di mezzo una famiglia e dei figli.
Stando a quanto riportato da liberatv.ch, bisognerà “capire quanti dei soldi usciti da Hospita siano poi stati rimessi nella società”. Hospita aveva un fatturato di diversi milioni di franchi e dava lavoro a una cinquantina di dipendenti, tra i quali una dozzina di medici e personale sanitario. Dipendenti che lo scorso mese di giugno hanno ricevuto la disdetta del contratto di impiego per la fine di quest’anno. A livello salariale, i lavoratori sono stati pagati fino al mese di luglio (compreso). Secondo nostre informazioni, la società non avrebbe adottato la procedura idonea per questi casi, ossia il licenziamento collettivo che impone tra l’altro un piano sociale. Nel frattempo, alcuni dipendenti verrebbero riassunti dalle cliniche Ars Medica e Sant’Anna, che collaboravano con la società.
Dal profilo amministrativo, invece, la Sezione degli enti locali, per l’eventuale avvio della procedura di sospensione del sindaco attende che il Ministero pubblico segnali l’apertura del procedimento penale nei confronti di Eolo Alberti. Si tratta di una misura provvisionale a tutela dell’interesse pubblico e della dignità della carica.