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Il maltempo e la crisi delle capanne: ‘Stagione irrecuperabile’

Sebbene la forte pioggia di inizio estate non abbia causato danni fisici, il turismo nelle strutture del Sottoceneri ne ha risentito

La Fondazione Pianspessa
(Ti-Press)
8 agosto 2024
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Il Ticino, noto solitamente per le sue estati soleggiate, quest’anno ha affrontato un inizio stagione particolarmente sfavorevole. Le intense precipitazioni dei mesi di giugno e luglio, nonostante abbiano causato ingenti danni, non hanno guastato strutturalmente le capanne del Sottoceneri. Tuttavia, secondo diversi responsabili delle principali strutture della regione, la stagione è ormai irrecuperabile, se anche dovesse fare bel tempo fino all’autunno inoltrato. Bilancio in chiaroscuro di mezza stagione, tra forti flessioni nelle presenze (e negli incassi) e resilienza.

Monte Tamaro e Alpe Bolla

‘Affluenza ridotta’

La capanna del Monte Tamaro non ha subito disastri alla struttura, ma le ripercussioni del maltempo si sono sentite eccome. «Dato che dal 1° giugno i giorni belli effettivi sono stati solo 16, a livello di prenotazioni e visite si fatica». A raccontarci la situazione è Claudio Decristophoris, responsabile della struttura. «Il team però rimane positivo dato che dopo il Covid la montagna ha riacquisito fascino e la gente è più propensa a fare escursioni». E speranzosi, ora, che sembrerebbe che la stagione sia finalmente partita. La capanna non ha ancora pensato concretamente a possibili soluzioni a lungo termine, ma c’è l’idea di fondo che per i visitatori si potrebbero proporre dei ‘pacchetti estivi’ contenenti la risalita alla capanna, la cena e il pernottamento. Neanche la capanna sull’Alpe Bolla (sopra Cadro) ha registrato danni gravi ma è stata altrettanto penalizzata a livello di affluenza. «La stagione ormai, purtroppo, non è più recuperabile, anche se dovesse fare un autunno caldo e soleggiato». Per salvare la capanna a livello finanziario – ci dice il responsabile Philipp Moritz – è stato necessario attingere alle risorse private e la speranza è che un anno tragico come questo non si ripeta mai più.

Monte Bar

‘Incidenza negativa superiore al 50%’

Nessun danno strutturale nemmeno alla capanna del Monte Bar, ma per quanto riguarda il turismo, il gestore James Mauri segnala: «Abbiamo avuto un’incidenza negativa superiore al 50% e i pernottamenti persi non sono in alcun modo recuperabili». Il team della struttura afferma che per combattere i problemi causati dal maltempo «sarebbe d’aiuto se, come per altre attività influenzate dalla variabilità meteorologica, ci fosse un’assicurazione in caso di brutto tempo persistente per le retribuzioni dei dipendenti. Questa iniziativa sarebbe a tutela dei lavoratori e rappresenterebbe un ottimo supporto per i datori di lavoro».

Pairolo

‘Un bell’autunno non compenserebbe’

Nessun problema neanche per la capanna Pairolo alle pendici dei Denti della Vecchia, né la strada sterrata che bisogna percorrere per raggiungerla è stata distrutta o resa impraticabile. «I visitatori – afferma, tutto sommato serena, la guardiana Christine Sertori – sono diminuiti ma non in modo eccessivo. Siamo sempre riusciti a lavorare bene, ovviamente non come gli anni scorsi, ma c’è sempre stata gente anche in maggio e giugno. Nel mese di luglio ci sono sempre meno visitatori, ma questa non è una novità, dato che molti trascorrono le vacanze al mare». Inoltre –continua – «si può sperare in un autunno migliore ma questo non compensa le perdite subite in primavera/inizio estate». Alfredo Campana della capanna San Lucio in Val Colla, spiega che, anche loro, non hanno subito danni al loro rifugio. La differenza con gli interlocutori sin qui sentiti è che il turismo per il momento non sembrerebbe diminuito.

Pianspessa

‘Sentieri impraticabili e calo della clientela’

Spostandoci nel Mendrisiotto, dove le bombe d’acqua sono state più intense, ci imbattiamo in qualche danno in più. Luca Cereghetti – presidente della Fondazione Pianspessa che gestisce il comprensorio sulle pendici del Monte Generoso –, spiega infatti che nella zona dell’alta Valle di Muggio e del Generoso ci sono stati diversi crolli all’interno del bosco come, ad esempio, la caduta di molte piante, che insieme al fango hanno reso molti sentieri impraticabili. Questo ha causato l’impossibilità di raggiungere a piedi le baite del territorio. Fortunatamente, tranne qualche piccolo allagamento, non sono stati registrati grossi danni alle strutture. Cereghetti ci segnala però che c’è stato un forte calo della clientela dei ristoranti. Fenomeno che tuttavia risulta difficile controllare, dato che il turismo è strettamente legato al meteo. «Per prevenire i danni alle strutture e capirne i potenziali rischi è importante analizzare il territorio circostante». Il Monte Generoso, prosegue, «non dispone di una zona troppo rischiosa e il suo unico tallone d’Achille è la presenza di un bosco invecchiato che viene messo duramente alla prova durante la siccità e le forti piogge che possono causare la caduta degli alberi e conseguenti danni».

Alpe di Caviano

‘Meno lavoro e guadagni’

Infine, neanche l’Alpe di Caviano di Castel San Pietro ha subito danni all’edificio. Riccardo Foti, il responsabile, afferma tuttavia che anche loro sono confrontati con meno lavoro e di conseguenza meno guadagni. «Fortunatamente – ci dice – il team ha adottato delle buone strategie per combattere le problematiche del maltempo. Si tratta di sfruttare al meglio i periodi di bel tempo e di organizzare eventi che attirino le persone». Foti afferma inoltre che è molto importante «circondarsi di persone fidate e flessibili e che siano disposte, ad esempio, a prolungare l’apertura della capanna e di lavorare – se è necessario – anche fuori stagione». Se occorre, ci dice il responsabile «sono disposto a ricoprire tutti i ruoli lavorativi. Infatti, se non è possibile pagare il cuoco o il cameriere svolgo io queste attività».

Il settore turistico in alta quota del Sottoceneri appare dunque in crisi per quest’anno, ma ciononostante sta dimostrando resilienza, con gli operatori che stanno pensando a soluzioni per affrontare i problemi di natura climatica.