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Radar sul lungolago e i disguidi interni non spiegati

Il Municipio risponde ma non precisa i motivi del ritardo nell'intimazione delle contravvenzioni. Mattea David: ‘Persa un'occasione di chiarimento’

Sul lungolago di Lugano vige il limite dei 30 km/h
(Ti-Press)
30 giugno 2024
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Le infrazioni registrate l’11 maggio 2023 dal radar posizionato in Riva Vela, sul lungolago di Lugano, sono giunte sotto forma di multe ai conducenti col piede troppo pesante, quasi un anno dopo, lo scorso 2 maggio. Questa data e il ritardo nell’intimazione delle contravvenzioni risultano dalla risposta fornita dal Municipio di Lugano all’interrogazione presentata sulla questione. Una questione, lo ricordiamo, portata alla luce dalla ‘Regione’ in un articolo pubblicato l’11 aprile, dopo le numerose segnalazioni giunte in redazione su un presunto favoreggiamento dato da un ipotetico annullamento della sessione di radar e sulla scorta di un primo atto parlamentare firmato dalla ex consigliere comunale Deborah Meili (Verdi Lugano).

Tuttavia, rimane ancora almeno una questione aperta anche in questa ultima risposta dell’esecutivo cittadino. Una risposta che induce a credere che se non ci fosse stato l’articolo della ‘Regione’, quelle multe avrebbero potuto restare nel cassetto, dove sono finite, per quasi un anno, a causa di non meglio precisati “disguidi interni”. L’autorità politica, nella precedente presa di posizione, aveva fornito le cifre sollecitata dal nostro giornale, che ha formulato al Municipio la richiesta di informazioni tramite la Legge sulla trasparenza (Lit). Lo scritto dell’esecutivo ha smentito la prima versione dei fatti, lasciando però alcuni interrogativi aperti, come la palese contraddizione nella quale sarebbe incappata la capodicastero Sicurezza di Lugano Karin Valenzano Rossi rispetto a quanto aveva spiegato al Cdt e l’incertezza sull’effettivo recapito delle multe ai conducenti che viaggiavano oltre il limite di velocità. Nella risposta al secondo atto parlamentare, viene confermata l’intimazione delle contravvenzioni, con tanto di data, mentre il ritardo nell’emissione delle multe è attribuito a non meglio precisati “disguidi interni”.

Di solito, multe inviate in due mesi

Come detto, non viene e chiarito cosa si intenda per “disguidi interni”. Il Municipio riconosce che “questo gruppo di infrazioni è stato notificato in un tempo maggiore rispetto ai tempi usuali di intimazione”. Come mai? “In termini generali, la tempistica di intimazione può essere dettata da più fattori quali il personale a disposizione, rispettivamente i carichi di lavoro. In assenza di intoppi l’invio avviene, in genere, entro due mesi dalla constatazione”, sostiene l’esecutivo. Però, continua il Municipio, i tempi “massimi”, per l’intimazione delle multe, “sono dati dalle prescrizioni previste dal Codice penale che, per le contravvenzioni (art. 109 CPS), prevedono un termine di tre anni”. In altre parole, tutto regolare, insomma, annota il Municipio con toni piuttosto stizziti. E che sia tutto regolare, lo conferma indirettamente anche la Sezione enti locali (Sel), tramite e–mail, comunicando che “non ci sono gli estremi per avviare un accertamento amministrativo in quanto la Sel non ha competenza nel merito. Se del caso, è la Polizia a rispondere”.

‘Bene sulla sicurezza stradale’

Al di là di questa informazione, fornendo una risposta incompleta, l’esecutivo, forse, ha perso l’occasione di dare spiegazioni maggiormente dettagliate, soprattutto per eliminare ogni genere di sospetto, per rafforzare la credibilità dell’autorità politica e per attribuire il rispetto che meritano i servizi coinvolti. Da questo punto di vista, come non condividere la reazione di Mattea David, consigliera comunale del gruppo della Sinistra e prima firmataria dell’atto parlamentare?. Interpellata dalla ‘Regione’, la consigliera comunale preferisce non dilungarsi nel commentare la risposta, visto che ha trasformato l’interpellanza in interrogazione proprio per non doversi dichiarare soddisfatta, parzialmente insoddisfatta o totalmente insoddisfatta della risposta ricevuta. Mattea David sottolinea le parole scritte dal Municipio in risposta all’ultima domanda, quella riferita alla sicurezza stradale, nella quale l’esecutivo fornisce dettagliate informazioni su quanto si stia facendo. È stato confermato che “la Polizia della Città di Lugano partecipa su base regolare alle campagne di sensibilizzazione effettuate sul territorio, in particolare in collaborazione con il Cantone ed è costantemente e regolarmente attiva nell’attività di sensibilizzazione anche nelle scuole”. Nell’ambito delle attività di prevenzione e controllo, scrive il Municipio, “la Polizia procede con misurazioni sui vari tratti stradali per comprenderne la sicurezza e la necessità di eventuali interventi, sia dal profilo della moderazione del traffico, sia dal profilo della repressione e recentemente anche del rumore”. In modo regolare, vengono pure posati i cosiddetti radar amici, per sensibilizzare gli utenti della strada e per raccogliere informazioni e misurazioni.

‘Mi attendevo informazioni dettagliate’

La Città informa che “è in fase di allestimento un progetto denominato ‘Radar Amici’, per acquistarne un numero maggiore e ricorda “il progetto di estensione delle zone a velocità 30 km/h il cui messaggio è attualmente all’esame delle Commissioni del Consiglio comunale”. Il Municipio evoca inoltre il rumore, come altro problema evidenziato dalla popolazione e dal Municipio, che viene monitorato dalla polizia. La PolCom si è dotata proprio lo scorso anno di un “rumorometro” poiché “vengono sempre più segnalati importanti disturbi legati al rumore con emissioni del traffico in generale e di veicoli verosimilmente manomessi, in determinate zone della Città”, scrive l’esecutivo. «È interessante quanto scritto sul rumorometro», ma soddisfazione di David finisce qui. «Un disguido interno, va bene, può capitare a chiunque quando si lavora. Però, mi sembra che sia una giustificazione insufficiente che non spiega cosa sia successo. Le domande sono state poste perché sono stati pubblicati alcuni articoli, e mi aspettavo delle risposte dettagliate, come quelle date alla domanda numero 8, sui motivi che hanno causato il ritardo nell'intimazione delle multe».

Bassa la percentuale di infrazioni: 4,66%

Nel controllo, lo ricordiamo, sono stati rilevati 74 superamenti della velocità su 1587 passaggi, di cui la maggior parte dai 31 ai 35 km/h. Solo in due casi è stato necessario avviare una procedura ordinaria perché la velocità massima registrata è stata di 51 km/h (alla quale va dedotto il margine di tolleranza di 3 km/h, lungo una strada in vige il limite di 30km/h). Per cui, non è stata avviata alcuna infrazione da meritare la revoca della licenza di condurre e/o “da pirata della strada. La percentuale totale di infrazione è stata solo del 4.66%, ciò che conforta sul grado di sicurezza del tratto stradale, poiché non presenta particolari criticità”, scrive l’esecutivo. Dalla risposta emerge pure il numero di controlli effettuati nel 2021: con il radar mobile, 237, con il laser 64, mentre nel 2022 ci sono stati 312 controlli con il radar mobile e 65 con il laser. L’anno scorso, invece, i controlli con il sistema mobile sono stati 270, con il laser 76. A livello di Polizia Polo del Luganese, sono stati effettuati 241 controlli nel 2021, 255 nel 2022 e 238, nel 2023.

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