Radar sul lungolago di Lugano: la risposta del municipio smentisce la prima versione dei fatti fornita dalla capodicastero Sicurezza. Tutto nella norma?
Nella migliore delle ipotesi la municipale di Lugano Karin Valenzano Rossi pecca di leggerezza. Certo, “leggerezza” non fa parte dei peccati capitali. E non costituisce di per sé reato. Tuttavia la capodicastero Sicurezza della prima città del Cantone è incappata in una contraddizione piuttosto palese che solleva qualche dubbio: interpellata dai colleghi del Cdt l’11 maggio 2023 in merito a un controllo radar sul lungolago di Lugano (zona Lac), la municipale ha risposto che si trattava di un controllo prettamente “misurativo”, cioè a scopo statistico e non punitivo. Spiegazione che avrà dato sollievo alla settantina di automobilisti flashati dall’apparecchio quella mattina tra le 9.51 e le 11.15, orario preciso – veniamo a scoprire in questi giorni tramite una risposta del municipio a una nostra richiesta di informazioni – in cui una sessione radar regolare “si è svolta normalmente, senza interruzioni, riduzioni o sospensioni di alcun tipo”. Già, perché negli ultimi mesi molte sono state le voci che si sono rincorse nel Luganese e pure altrove: voci che parlavano di un presunto annullamento di una sessione radar per evitare che una multa arrivasse a una persona “vicina” al municipio o a un municipale in carica. Voci che erano state raccolte in una decaduta interrogazione dell’ex consigliera comunale dei Verdi Deborah Meili e che – va detto – non hanno trovato conferma. Voci che potrebbero considerarsi in parte smentite dalla lettera firmata dal sindaco Michele Foletti e dal segretario comunale Robert Bregy e nella quale ci viene confermato che quel giorno (l’11 maggio 2023) su quel tratto di strada ha avuto luogo un controllo radar a tutti gli effetti, controllo che ha rilevato 74 superamenti di velocità di cui “solo due in procedura ordinaria”, infrazioni “tutte regolarmente registrate” e che seguono “il loro corso nei termini di legge previsti” dato che “nessuno è intervenuto per togliere nessuna contravvenzione”.
Il primo problema è che ciò che il municipio non specifica è se (ed eventualmente quando) le contravvenzioni sono state effettivamente recapitate agli automobilisti. Il secondo problema riguarda il fatto che la risposta di Foletti e Bregy smentisce la prima versione fornita dalla capodicastero Valenzano Rossi circa un anno fa e ribadita dalla stessa municipale la sera del 9 aprile 2024, quando tentò di dissuaderci (con delle argomentazioni ragionevoli e anche con qualche minaccia di ritorsioni più o meno esplicita) dal pubblicare l’articolo uscito su laRegione dell’11 aprile col titolo: ‘Lungolago, c’è il radar ma non le multe’.
Tramite la stessa lettera di risposta – recapitataci la scorsa settimana – il municipio ha negato però al giornale l’accesso alla documentazione ufficiale, accesso agli atti che avevamo richiesto ai sensi della Legge sull’informazione e la trasparenza (Lit) e che ci avrebbe permesso di fugare ogni dubbio in merito a questa vicenda.
Venerdì scorso, ricontattata dai colleghi di Muzzano, la capodicastero ha risposto (a loro ha risposto, a laRegione no) che quel giorno – l’11 maggio 2023 – “interpellata sul tema, ho chiesto e riferito le informazioni ricevute”. Viene da chiedersi però se sia normale che la responsabile politica della Polizia comunale di Lugano si limiti a riferire delle “informazioni ricevute”, peraltro poi smentite dallo stesso municipio; oppure se il ruolo istituzionale da lei ricoperto non richieda qualcosa in più. Purtroppo non è la prima volta che ci si pone questa domanda.