Giungono segnalazioni su un annunciato controllo ‘repressivo’ che non avrebbe prodotto sanzioni. Un’interrogazione chiede spiegazioni al Municipio
Un radar posato sul lungolago, le eventuali sanzioni riscontrate mai recapitate agli automobilisti indisciplinati e diversi interrogativi senza risposta. Sono i contorni di una vicenda ancora poco chiara, che è capitata a Lugano nella tarda mattina di giovedì 11 maggio 2023. Di primo acchito, la storia sembrerebbe irrilevante. L’apparecchio potrebbe anche aver fatto cilecca, oppure non essere stato attivato, per qualche ignota ragione. Però, alla luce delle numerose segnalazioni giunte alla ‘Regione’, la questione assume rilevanza politica. Sì, perché le segnalazioni evocano un presunto favoreggiamento dato da un ipotetico annullamento della sessione di radar.
Interpellata sulla presenza dell’apparecchio quel giorno dal CdT, la capodicastero Sicurezza di Lugano Karin Valenzano Rossi ha dichiarato che lo scopo del radar era quello di effettuare misurazioni e di valutare se su quel tratto venisse rispettato dagli automobilisti il limite di velocità a 30 km/h vigente da alcuni anni. Secondo informazioni appurate dalla ‘Regione’, tuttavia, nella settimana tra l’8 e il 14 maggio, un controllo mobile è stato annunciato in centro a Lugano, è stato inserito nel portale in comune con la Polizia cantonale ed era previsto giovedì 11 maggio lungo via Riva Vela dalle 10 alle 12. L’inserimento è stato effettuato, come vuole la prassi, con almeno quattro settimane di anticipo, per evitare eventuali sovrapposizioni con le strategie della Polizia cantonale, affinché il controllo venisse eseguito. L’annuncio sul portale di un’operazione repressiva non corrisponderebbe con i dichiarati intenti di valutazione a scopo misurativo.
Buona parte della politica cittadina è al corrente, con sfumature diverse, dell’episodio di cui stiamo parlando. Quasi tutti, però, fanno orecchie da mercante. Tuttavia, c’è anche chi si è indignata e ha deciso di chiedere spiegazioni scritte all’autorità. Lo ha fatto Deborah Meili (Verdi di Lugano) che ha presentato un’interrogazione al Municipio, che prende spunto proprio dal presunto fatto sconcertante, del quale, pure lei è venuta a conoscenza, per vie traverse: “Secondo voci che si rincorrono in maniera preoccupante in città ormai da diverse settimane, una sessione di radar attivata sul lungolago di Lugano nella seconda settimana di maggio del 2023 sarebbe stata eliminata, per evitare che la multa arrivasse a una persona ‘vicina’ al Municipio o a un municipale in carica”. Da noi interpellata, Valenzano Rossi replica: «Il Municipio non è competente per la posa dei radar. È una questione prettamente operativa gestita dalla polizia, che non viene comunicata al Municipio o ai municipali».
Una situazione deplorevole che, se si rivelasse confermata, prosegue la consigliera comunale dei Verdi di Lugano nell’atto parlamentare, “metterebbe a repentaglio la fiducia dei cittadini nelle istituzioni e nei suoi rappresentanti. Proprio per ragioni di trasparenza, necessaria a eliminare qualsiasi sospetto che possa coinvolgere e nuocere uno o più rappresentanti del popolo e riguardare anche il corpo di polizia di Lugano, con questo atto parlamentare voglio fugare qualsiasi dubbio o sospetto di abuso di potere e di favoreggiamento. Il mio auspicio è che nulla di quanto si vocifera insistentemente sia realmente accaduto”. Per questi motivi, Meili chiede al Municipio se davvero una sessione di radar sia stata prima inserita, poi soppressa quel giorno di maggio 2023 e, nel caso di risposta affermativa, quale sia la ragione di questo annullamento. Sempre, se fosse vero, la consigliera comunale vuole sapere quante infrazioni sono state rilevate e che fine hanno fatto. Meili chiede inoltre di conoscere la procedura per eliminare i riscontri rilevati dal radar, chi avrebbe dato l’ordine di sopprimere la sessione di radar, se, e in quale misura, sia intervenuto il Municipio e/o la responsabile del Dicastero polizia. Se la soppressione fosse invece stata decisa dalla polizia di Lugano, la consigliera comunale chiede le motivazioni.
Riguardo all’atto parlamentare, la municipale replica: «All’interrogazione risponderà il Municipio, come da prassi. A quattro giorni dalla chiusura della campagna per le elezioni comunali mi dispiaccio di questa ennesima strumentalizzazione. Per quanto mi concerne, non ho mai fatto nulla per far cancellare una multa da radar per chicchessia».