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Il radar scatta sul lungolago ma le multe rallentano

Il Municipio non chiarisce come mai il controllo venne definito solo ‘misurativo’ e se le multe siano in effetti state recapitate ai conducenti

18 maggio 2024
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Quello non era solo un radar ‘misurativo’, bensì pure repressivo. Tanto che ha registrato settantaquattro superamenti di velocità, la maggior parte dei quali entro i 5 km/h, e due procedure ordinarie, rispetto a un totale di 1’587 passaggi misurati. Assume i contorni del giallo l’esito del controllo effettuato nella mattinata dell’11 maggio 2023 sul lungolago di Lugano. Le cifre fornite emergono da una richiesta che ‘laRegione’ ha formulato al Municipio tramite la Legge sulla trasparenza (Lit). La risposta dell’esecutivo cittadino (lo scritto, con la data di ieri, è firmato dal sindaco Michele Foletti) smentisce la prima versione dei fatti e lascia alcuni interrogativi aperti, come la palese contraddizione nella quale sarebbe incappata la capodicastero Sicurezza di Lugano Karin Valenzano Rossi rispetto a quanto aveva spiegato al Cdt e l’incertezza sull’effettivo recapito delle multe ai conducenti che viaggiavano oltre il limite di velocità.

L’interrogazione è decaduta

Intanto, però, la nostra domanda non è stata evasa ai sensi della Lit. Inoltre, rimarchiamo che le infrazioni registrate non sono poche per un radar che venne posato con lo scopo di effettuare misurazioni e di valutare se su quel tratto di strada venisse rispettato il limite di velocità di 30 km/h, in vigore da alcuni anni, come avrebbe detto la municipale al Cdt. Di questa storia, sulla quale aleggia ancora un alone di mistero, abbiamo già riferito nell’edizione dell’11 aprile scorso, dopo che alla ‘Regione’ erano giunte parecchie segnalazioni che evocavano un presunto favoreggiamento e un abuso di potere dato da un ipotetico annullamento della sessione di radar. In risposta alla richiesta di informazioni, la capodicastero Polizia aveva dichiarato che “l’esecutivo non è competente per la posa dei radar. È una questione prettamente operativa gestita dalla polizia, che non viene comunicata al Municipio o ai municipali”. In merito a questa vicenda apparentemente sconcertante, lo ricordiamo, era pure stata presentata un’interrogazione al Municipio da parte della consigliera comunale Deborah Meili (Verdi di Lugano). L’atto parlamentare è però decaduto, perché la consigliera comunale, dopo le recenti elezioni, non ha accettato la carica in quanto ha cambiato domicilio e nessun altro membro del legislativo ha ripreso l’atto. Finora.

Quella sessione non è stata eliminata

Nel frattempo, come detto, abbiamo avviato la procedura tramite la Lit. Nella seduta di giovedì scorso, il Municipio ha discusso la faccenda e ha deciso di trattarla come una normale richiesta di informazioni da parte dei media, senza fornire spiegazioni né motivazioni in merito. In base alla nota ricevuta, risulta che la sessione di radar non è stata eliminata, per evitare che la multa arrivasse a una persona ‘vicina’ al Municipio o a un municipale in carica (nella passata legislatura). Tuttavia, non viene chiarito come mai la municipale Valenzano Rossi avrebbe riferito (al Cdt, un anno fa), che quel radar era stato posato solo per fare delle misurazioni. Ieri non c’è stato modo di raggiungerla telefonicamente. Non siamo riusciti a parlare neppure con il sindaco di Lugano Michele Foletti. La comunicazione diffusa dall’esecutivo non specifica nemmeno se le multe siano effettivamente state recapitate ai conducenti fotografati, né quando. Per legge, l’autorità ha facoltà di inviare le contravvenzioni entro tre anni dal momento in cui è avvenuta l’infrazione. Lasciar trascorrere un periodo così lungo dall’episodio appare piuttosto come una rarità e un’eccezione. Solitamente, le ammende arrivano in bucalettere nel giro di un mese o poco più dopo i fatti. Se avessimo ottenuto la documentazione relativa a quel controllo radar (come richiesto), che avrebbe potuto essere fornita anche anonimizzata, avremmo forse potuto chiarire alcuni aspetti di questa storia. Di più. Nell’articolo odierno, avremmo potuto già sgombrare il campo dai dubbi che questa vicenda continua a generare.

Confortante la percentuale di infrazioni

In base alle informazioni ricevute, possiamo soltanto riferire quello che appare come un commento da parte del Municipio, ossia che “complessivamente, la percentuale totale di infrazioni rispetto ai passaggi è stata del 4,66%, ciò che conforta sul grado di sicurezza del tratto stradale, poiché non presenta particolari criticità. Per contro, le misurazioni effettuate con il rumorometro hanno evidenziato la necessità di approfondire ulteriormente il tema delle emissioni foniche”. Informiamo inoltre, sempre in base alla comunicazione dell’esecutivo, che “le infrazioni rilevate, unitamente ai dati e alle misurazioni, sono tutte regolarmente registrate nel gestionale del servizio radar e seguono il loro corso nei termini di legge previsti: nessuno è intervenuto per togliere nessuna contravvenzione; i controlli in generale competono, sono a conoscenza e sono gestiti unicamente dagli operatori di polizia, escluso qualsiasi altro intervento di terzi”. Dalla risoluzione municipale emerge che “questo controllo regolarmente annunciato ed effettuato in conformità alle prescrizioni si è svolto normalmente, senza interruzioni, riduzioni o sospensioni di alcun tipo e la sua durata è stata in linea con le altre postazioni che durano circa un’ora. Nello specifico il controllo è rimasto attivo dalle 9.51 alle 11.15 del giorno 11 maggio 2023”. Dal resoconto, scaturisce che “la velocità massima rilevata è stata di 51 km/h a cui va dedotto il margine di tolleranza di 3 km/h. Non è invece stata riscontrata alcuna infrazione da condurre a revoca del permesso di condurre”.

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