Ai voti in Consiglio comunale di Lugano il credito richiesto dal Municipio, limato dal rapporto della Gestione e non firmato dai leghisti
Luce verde tendente al giallo. Si può riassumere così il rapporto favorevole della commssione della Gestione sul messaggio municipale di Lugano che chiede un credito di 2,7 milioni di franchi per introdurre nuove zone con moderazione di velocità 30/20 km/h per i veicoli. Un rapporto che non è stato sottoscritto dai commissari della Lega dei Ticinesi, che ha ‘tagliato’ la richiesta di credito di 600’000 franchi e che è stato firmato con riserva dai due membri del Centro.
Il rapporto (relatore Danilo Baratti dei Verdi) ricorda che il messaggio in questione non considera strade di transito e di collegamento (come intende far credere ‘Il Mattino della domenica, richiamando l’accoglimento di una mozione da parte del Consiglio degli Stati, per limitare l’introduzione del limite di 30 km/h, ndr): “Qui si tratta di introdurre il limite in aree residenziali trasformandole in ‘zone 30’, mentre le strade orientate al traffico non sono toccate da questi interventi (unica eccezione, un tratto della strada cantonale che porta a Carona)”.
Lugano, che vanta la prima “zona 30” introdotta in Ticino, nel 1996, nel quartiere di Besso, in via Borromini e nelle strade laterali, “non ha però perseverato su questo terreno, tanto che tali zone risultano oggi relativamente contenute”, si legge nel rapporto, dal quale si viene a conoscenza che, “con l’estensione proposta, le strade cittadine inserite in zone a velocità limitata passeranno da 71,25 a 108,98 km, con un incremento del 53% rispetto alla situazione attuale. In totale sarà oggetto di moderazione della velocità il 55% della lunghezza totale delle strade di proprietà della Città (109 km su 197)”.
Tuttavia, riconosciute le buone intenzioni del messaggio, il rapporto ha ritenuto di emendare il dispositivo del messaggio (i punti 1 e 3), riducendo il credito complessivo a 2,1 milioni di franchi. Una diminuzione legata alla riduzione di due terzi della voce “sostituzione totem” (da 900'000 a 300’000 franchi). Si tratta di “un taglio, diciamo così, ‘di indirizzo’ inteso a spingere il Municipio a privilegiare gli interventi veramente necessari e a soprassedere, in questi tempi di vacche non grasse, a quelli evitabili. La cifra rimanente permetterà comunque la sostituzione di 51 totem esistenti, rispetto ai 153 previsti dal messaggio”.