La sezione cittadina stronca la proposta del vicesindaco Badaracco. Il presidente Morel: ‘Sì a una collaborazione sui temi nella prossima legislatura’
Non ci sarà alcuna alleanza fra Plr e Centro per il Municipio di Lugano alle prossime elezioni comunali del 2024. Lo hanno deciso i vertici della sezione, riunitisi oggi, per discutere della proposta del vicesindaco Roberto Badaracco. “Il Plr sezione di Lugano – recita uno scarno comunicato –, non intende avviare alcuna discussione per una lista unica con Il Centro per l’esecutivo cittadino in vista delle prossime elezioni comunali. Questo tipo di impegno va dapprima testato sul piano delle relazioni umane ma soprattutto sulla coincidenza di vedute sui temi nel medio-lungo termine. Il test non può avvenire su un breve periodo ma deve considerare almeno una legislatura. Il Plr Lugano è disponibile a valutare una collaborazione regolare sui temi”.
Per approfondire alcuni aspetti della nota, abbiamo contattato il presidente sezionale Paolo Morel. «La discussione è stata serena, abbiamo parlato della sostanza e dei presupposti per intavolare un dialogo su questo tema con il Centro. Presupposti che a nostro avviso, non ci sono. Era opportuno parlarne, lo abbiamo fatto, e questo è stato un bene. Ma i tempi non sono maturi». Oltre a Morel e a Badaracco, ricordiamo, all’incontro hanno preso parte anche l’altra municipale liberale-radicale Karin Valenzano Rossi e il capogruppo Rupen Nacaroglu.
Categoricamente esclusa dunque nel breve termine un’alleanza elettorale comunale. Ma per quali motivi? «Il primo è la scarsità di tempo, le sorprese non piacciono a nessuno (il riferimento è alla congiunzione per le elezioni federali del 2019, ndr). Il secondo, è che non abbiamo un’esperienza sufficiente di lavoro fatto assieme. Malgrado si riconosca che entrambi i partiti si posizionino al centro, una buona parte delle differenze ci sono ancora. Resta da capire se, a fronte di una volontà iniziale, si potranno smussare e far digerire alla popolazione. Per ora, non ho riscontrato all’interno del partito alcun segnale particolarmente positivo nei confronti della proposta, che è il terzo principale motivo».
Segnali positivi che sono arrivati invece dal Centro. «Devo ancora sentirmi con Paolo (Beltraminelli, presidente sezionale del Centro, ndr), ho solo parlato con il municipale Filippo Lombardi. Non c’è una preclusione all’ipotesi di lavorare assieme sui temi. Anzi, ci si può sedere volentieri al tavolo. Bisognerebbe prima però discuterne con la controparte». Nel comunicato parlate di un test di almeno una legislatura. Significa che all’indomani delle Comunali del 2024 inizierete a testare? «Per quanto ci riguarda, se dovesse esserci questa volontà, se esistono dunque i presupposti per lavorare assieme a medio-lungo termine, si potrebbe pensare a incontri regolari fra i due capigruppo, a discussioni puntuali sui vari temi. E se c’è un accordo di principio fra i due partiti si vota assieme, se non si è d’accordo, non ci si fa la guerra. Se la maggior parte delle volte ci si troverebbe d’accordo e nelle occasioni in cui questo non è avvenuto non ci si è fatta la guerra, allora ben venga valutare un’alleanza. Ma di sicuro non nel breve termine».
Ritenete dunque che per il momento riuscirete a raccogliere risultati migliori giocando da soli? «Non abbiamo fatto ragionamenti in termini di beneficio elettorale, crediamo che proprio non sia positivo muoversi in questa direzione a un anno dalle elezioni. Questo non deve essere il tema della campagna, pensiamo che ci siano argomenti più importanti di cui parlare, come ad esempio quello che hanno fatto municipali e consiglieri comunali in questa legislatura e cosa intendono fare nella prossima. Abbiamo lavorato, abbiamo fatto e di questo bisogna parlare. I temi legati alle alleanze interessano invece soprattutto ai politici e non ai cittadini».