L’attuale capogruppo in Gran consiglio, oltre a ricandidarsi per il legislativo cantonale, è la scelta della sezione per il Consiglio di Stato
È Alessandra Gianella il nome della sezione di Lugano del Partito liberale-radicale (Plr) per il Consiglio di Stato (Cds). La notizia è stata data stasera, durante la Direttiva sezionale, che come piatto forte dell’incontro aveva la presentazione dei dodici candidati per il Gran consiglio (Gc). Fra questi anche Gianella, che oltre a cercare il terzo mandato nel legislativo cantonale – dove da quasi tre anni è capogruppo Plr –, ha dunque dato disponibilità per la corsa al governo alle prossime elezioni cantonali, anche se per ora solo alla sezione in attesa di incontrare la commissione cerca.
La 36enne ha preso parola, brevemente come gli altri candidati al Gc, per parlare dei temi che maggiormente le stanno a cuore: formazione, mercato del lavoro e fiscalità. A quest’ultimo proposito, «speriamo di riuscire a portare avanti nei prossimi mesi la revisione legge tributaria per rendere più attrattiva l’imposizione per i contribuenti più importanti proposta un anno fa», ha ricordato. Si ripresentano anche gli uscenti Fabio Schnellmann e Natalia Ferrara. Il primo non ha risparmiato una stoccata al Dipartimento del territorio su alcuni grandi temi legati alla mobilità, come il Tram-treno del Luganese e il Potenziamento dell’A2 fra Lugano e Mendrisio («progetti fermi perché è mancata la condivisione iniziale, non si fa così»), mentre la seconda ha smentito di essere stata chiamata per il Cds. «La politica appiattita a gestione corrente non è politica, ma contabilità. Vorrei portare il mio contributo con entusiasmo, impegno, energia, per crescere e convincere. Il Plr di Lugano può tornare a dare la spinta all’intero partito» ha aggiunto, ricordando i temi per lei rilevanti: occupazione, fiscalità, viabilità, conciliabilità.
Da sin: Tettamanti, Unternährer, Gianella, Gabella, Barchi, Schnellmann, Staderini, Togni, Chiappini e Caizza. Assenti Cattaneo e Ferrara
Tra gli altri nomi noti in lista, Ferruccio Unternährer, che ha ammesso che proprio la notizia del trasferimento di Ferrara, ha fatto vacillare la sua convinzione a candidarsi. «Tutti partecipano per vincere, ero pronto a ritirarmi – ha detto –. Poi, dopo averne parlato con Paolo (Morel, ndr) ho ritenuto fosse poco signorile mettersi a disposizione solo a determinate condizioni, sarebbe stato un brutto esempio anche per le nuove leve. Quindi mi sono messo gioco con spirito di dedizione per una lista forte e di qualità». Oltre a Unternährer, da vent’anni in Consiglio comunale e con un passato da municipale a Pregassona, in campo anche Luca Cattaneo, che con un videosaluto in grigioverde ha ricordato l’importanza della politica di milizia e dichiarato di volersi mettere a disposizione per il legislativo cantonale, dopo un’ormai lunga esperienza in quelli di Carona prima e di Lugano poi.
Non consiglieri, ma già in lista per le comunali, Innocenzo Caizza e Carola Barchi. Più volte lui, una sola volta nel 2021 lei, Caizza è anche presidente della sezione Plr di Besso. L’assicuratore ha parlato di spirito di servizio nei confronti del partito e della comunità, nonché di responsabilità verso la cosa pubblica, mentre l’architetta di una politica basata su «partecipazione, discussione, confronti, visioni, progettualità, difesa dei valori, in contrapposizione alle campagne basate su simpatia, aperitivi e sparate populiste» e ricordando il ruolo avuto dal Plr nella costruzione del Ticino moderno, «con una socialità innovativa e un sistema scolastico che è un modello vincente». Dalle fila dell’Ufficio presidenziale proviene invece Luisa Tettamanti, responsabile amministrativa de La Fonte, che ha ammesso di aver sciolto le riserve solo ieri sera dopo alcuni tentennamenti, «perché è giusto mettersi in gioco per cambiare le cose, soprattutto le donne».
Donne, come Fosca Chiappini, che ha aperto (in ordine alfabetico) le candidature dei personaggi meno noti, quantomeno a livello politico. Di origini locarnesi come Gianella, la 32enne da vent’anni vive a Lugano ma dopo è tornata a legarsi alla città d’origine dato che dal 2020 è assistente di contabilità e finanze del Film Festival Locarno e si presenta «per dare un altro punto di vista», in particolare su lacune scolastiche e sociali dei più giovani. Il più giovane dei candidati invece è Luca Staderini, non ancora 30 anni, attivo politicamente nei giovani Plr del Luganese e professionalmente in ambito alberghiero. «Una professione poco rappresentata a Bellinzona – ha evidenziato –, considerato che il 10% circa del Pil cantonale arrivata dal turismo». E di economia, inevitabilmente, hanno parlato anche i due imprenditori in lista: Dario Gabella e Andrea Togni. «Credo sia necessario lavorare sulle condizioni quadro per permettere alle piccole e medie imprese di lavorare in maniera più snella» ha detto il primo, sottolineando come fra i suoi interessi vi siano anche i temi dello sviluppo sostenibile che comprendono le responsabilità sociale, economica e ambientale. «Sono un cattolico, moderatamente nazionalista, profondamente liberale – si è presentato invece il secondo –. Credo sia fondamentale avere un centro politico forte: se non si trovano i compromessi al centro, non si riescono a portare avanti i progetti. Bisogna lavorare per diminuire la burocrazia che attanaglia l’economia, senza un’economia forte non si può avere una socialità forte».
Questi in estrema sintesi i profili dei candidati luganesi al Gc, che tuttavia dopo aver ottenuto il via libera della Direttiva dovranno essere approvati anche dall’assemblea in programma il 26 settembre nell’aula magna dell’Usi. «Tanta umanità, tanta competenza», ha commentato il presidente sezionale Paolo Morel che si è assunto da solo l’onere di cercare i candidati senza costituire una commissione cerca. Peraltro, Morel stesso è stato contattato dal presidente cantonale in vista di aprile 2023 e ha dato la propria disponibilità, ma limitatamente al CdS. «Non avevo immaginato che potesse essere un lavoro tanto impegnativo. Sono state contattate 67 persone, tante hanno detto di no. La maggior parte per motivi di tempo, altri per gli aspetti finanziari: il costo della campagna e le remunerazioni che non compensano il mancato guadagno professionale. Sono aspetti sui quali dovremo riflettere».
Spazio, infine, anche per omaggiare la decana luganese a Palazzo delle Orsoline: Giovanna Viscardi, che avendo raggiunto il limite massimo di legislature non si ripresenterà. «La politica fa bene quando la si fa onestamente e con il cuore – ha detto –. Questo partito ultimamente era addormentato e invece ho visto un entusiasmo e una scintilla che mi fanno bene sperare per il futuro. Ricordo, soprattutto ai giovani, che fare politica significa essere a disposizione del prossimo, perché si vuole contribuire al bene pubblico. Imparate a mettere voi stessi in secondo piano. E non abbiate paura di portare avanti i vostri principi e le vostre idee, anche litigando, senza farvi influenzare dalle opinioni altrui».