Folta partecipazione all’evento che si chiude oggi. Ma a far discutere sono i fuochi d’artificio non annunciati di sabato sera. Badaracco: ‘Malinteso’.
Un weekend di rombi di moto e... botti. Inattesi: sono in molti a essersi chiesti cosa fossero quei forti colpi che si sono uditi a Lugano sabato sera fra 23 e le 23.15 circa. È bastato uscire in giardino o affacciarsi alla finestra per capirlo: stava andando in scena un vero e proprio spettacolo di fuochi d’artificio. Bellissimo, peccato che non se ne sapesse nulla. E se alcuni hanno apprezzato, diversi altri non hanno preso bene la sorpresa. Sui social in particolare non mancano i post critici. Ne abbiamo parlato con il capodicastero Eventi di Lugano Roberto Badaracco. I fuochi, infatti, sono stati sparati nell’ambito degli Swiss Harley Days.
«All’inizio questi fuochi non erano previsti – spiega –. Poi gli organizzatori dell’evento hanno deciso di inserirli. Avrebbero dovuto modificare il programma inserendo i fuochi, ma non è stato fatto. C’è stato un malinteso interno fra gli organizzatori dell’evento e noi sulla comunicazione da fare. La richiesta l’hanno comunque fatta e l’autorizzazione era in regola. Ma c’è stata una mancanza. Peccato sia andata così. Ci scusiamo con chi ha avuto dei disagi».
Polemica a parte, sulla manifestazione «il bilancio è molto positivo» sottolinea il vicesindaco. «Migliaia di moto, sfilata molto partecipata, tanta gente in città, alberghi pieni ed esercizi pubblici sia venerdì sia sabato: calcolavano più di 100’000 persone e credo che su tre giorni ci siano state». Un successo dunque, che si ripeterà: «È loro intenzione riproporla nel 2024, sempre tra fine giugno e inizio luglio. È un evento che porta molta visibilità e turisti». L’ultima edizione degli Swiss Harley Days, ricordiamo, si è svolta nel 2017. Poi si sarebbe dovuta tenere nel 2019, ma è stata spostata nel 2020 e alla fine è slittata al 2022.