Si è risolto in un nulla di fatto l’incontro con il Dipartimento delle istituzioni: la palla torna ai Comuni di Aranno, Bioggio, Neggio e Vernate
Cademario rimane in sala d’attesa. Dopo il recente incontro fra Comune e rappresentanti del Dipartimento delle istituzioni per fare il punto sul progetto aggregativo lanciato lo scorso autunno nella zona del Malcantone est, poco si è mosso. Ce lo conferma il sindaco: «Dal dipartimento ci hanno spiegato che appoggiano le aggregazioni dal basso piuttosto che le forzature – ha detto Enzo Zanotti –. Ci siamo parlati francamente, abbiamo spiegato le nostre ragioni. La palla torna ora ai quattro Comuni (Aranno, Bioggio, Neggio e Vernate, ndr) che hanno avviato il progetto: spetta a loro decidere cosa fare. Siamo coscienti del fatto che ci siano opinioni diverse su questo tema. Se ci diranno di sì, bene. Altrimenti ci rifaremo avanti fra qualche anno. Una decisione definitiva in ogni caso non c’è ancora».
Il Comune di Cademario, ricordiamo, ha espresso amarezza lo scorso ottobre per essere rimasto escluso dal progetto aggregativo, quando il Consiglio di Stato ha annunciato la formazione di una commissione di studio per la fusione, dopo che i quattro Comuni si erano detti interessati. Zanotti aveva detto che gli sarebbe piaciuto quantomeno venir interpellato e coinvolto in una discussione, considerato anche che Cademario resterebbe geograficamente praticamente accerchiato dall’eventuale nuova entità. Comune che avrebbe poco meno di 4’000 abitanti e che nascerebbe un po’ sulle ceneri di un simile progetto naufragato nel 2015 fra Aranno, Bioggio e Cademario, quando la maggioranza dei votanti del più popoloso e finanziariamente più forte (Bioggio) dei comuni coinvolti aveva bocciato l’aggregazione.