Luganese

Lugano, legislativo diviso sui tempi delle risposte

Due rapporti contrastanti dalla Commissione delle petizioni sulla mozione intitolata “Anche gli atti parlamentari hanno un costo”

Disaccordi anche sulla necessità o meno di indicare il tempo impiegato per rispondere agli atti parlamentari
(Ti-Press)
24 gennaio 2022
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È assolutamente necessario che il Municipio informi pubblicamente, come fa il Consiglio di Stato, quanto tempo lo stesso ha dedicato per rispondere agli atti parlamentari dei Consiglieri comunali. Lo prescrive perfino la Legge organica comunale (Loc) in merito al principio di trasparenza derivante dalla Legge cantonale sull’informazione e la trasparenza dello Stato (Lit). Non è invece necessario né opportuno, secondo il preavviso del Municipio, al quale si è allineato il rapporto della maggioranza della Commissione delle petizioni. Non paiono esserci margini sufficienti, dunque, per l’approvazione della mozione presentata da diversi consiglieri comunali Plr (primo firmatario Luca Cattaneo) intitolata “Anche gli atti parlamentari hanno un costo” quando verrà esaminata dal legislativo. La maggioranza (relatore Gian Maria Bianchetti) aderisce alle osservazioni dell’esecutivo, secondo cui non bisogna modificare il Regolamento comunale, perché “gli strumenti già esistenti a livello comunale, sono ampiamente sufficienti e tengono già ampiamente conto del principio di trasparenza prescritto dalla Loc e dalla Lit”. E nulla impedisce al legislativo e a ogni Consigliere comunale di chiedere all’esecutivo informazioni puntuali sul tempo impiegato per redigere la risposta di casi concreti e ciò in ossequio al principio di collaborazione tra i due organi politici. Tuttavia, Laura Méar, relatrice di minoranza, rileva che lo scopo della mozione è quello di ricordare ai Consiglieri comunali che il tempo dedicato per rispondere a interrogazioni e/o interpellanze, va a scapito dell’attività lavorativa e di quella politica dei funzionari dell’Amministrazione cittadina. Il Municipio deve quindi poter informare sul tempo consacrato alla redazione delle risposte agli atti parlamentari: è solo così che si garantisce la massima trasparenza e la si implementa con particolare riguardo all’interrogazione e l’interpellanza, garantendo che suddetti strumenti vengano usati solo quando necessari”.