Luganese

Ex Macello, Mattea David (Ps): ‘Ignorata finestra di dialogo’

Spinta dalla ‘situazione assurda’, la consigliera comunale ha cercato di mediare. E dice: ‘Dal Municipio mi aspetto un atto di maturità’.

La consigliera comunale socialista
(Ti-Press)
30 dicembre 2021
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«Preoccupata, amareggiata, delusa». Mattea David è stata forse la vera protagonista, politica quantomeno, di quest’ennesimo scontro fra Molino e Municipio di Lugano. La giovane consigliera comunale socialista, peraltro già presente fino a notte fonda durante la demolizione di fine maggio, si è recata sul posto e ha intrapreso di sua iniziativa, ma con l’avvallo a distanza dell’esecutivo, un tentativo di mediazione nei momenti più difficili della serata.

‘Spinta dall’assurdità della situazione’

Cosa la ha spinta a intervenire? «L’assurdità della situazione creatasi. Sono arrivata lì su segnalazione di un membro della Direzione (del partito socialista, ndr) che era lì presente, erano circa le 19.30 e ho visto che c’era una situazione non molto chiara. Le cose in realtà stavano degenerando, fra lanci di oggetti, cariche della polizia e proiettili di gomma. Mi sono chiesta: cosa posso fare di concreto? Ho chiamato la municipale Valenzano Rossi, chiedendo e ottenendo l’autorizzazione di chiedere all’ufficiale in comando di farmi passare. Volevo avere un dialogo con gli autogestiti, che erano sul tetto. Così sono entrata, mi hanno dato il megafono e ho cercato di capire quali fossero le loro tre rivendicazioni. Hanno detto che volevano il rilascio delle persone incarcerate, che venissero riconosciute anche le aggressioni ai civili perché due persone su tre sono state portate in ospedale».

‘Lo sanno che ci sono dei feriti’

Eppure il comunicato ufficiale di polizia non menziona feriti fra i manifestanti. «Però lo sanno, noi presenti glielo abbiamo detto, e l’ho detto anche al telefono alla capodicastero, che è rimasta sorpresa spiegandomi che la Polizia aveva l’ordine di non rispondere». La terza richiesta qual è stata? «Il riconoscimento dell’autogestione». E come hai risposto a queste richieste? «Non sono richieste semplici: i rilasci dipendono dalle autorità giudiziarie, per quanto riguarda le persone finite all’ospedale eventuali denunce spettano a loro e la questione del riconoscimento dell’autogestione... è da più di vent’anni che ci si sta lavorando. Però almeno una finestra di dialogo si è creata». Che però si è, di nuovo, bruscamente interrotta. «Sì, con lo sgombero. È un peccato che si sia ignorata la possibilità di dialogo apertasi».

‘Grave che i politici non vadano lì’

Visto il coinvolgimento dimostrato, si vedrebbe nel ruolo di mediatrice? «No. Anche io ho perso la fiducia dei molinari. E sono amareggiata per questo, perché mi aspetto invece di poter discutere, anche se abbiamo idee diverse». E come uscire da questa impasse? «Non lo so, non vedo vera volontà di dialogo da nessuna delle due parti. Mi aspetto però un atto di maturità da parte del Municipio. Fra bambini capricciosi uno dei due rappresenta comunque le istituzioni. Non si può fare orecchie da mercante, anche io sono stata offesa ma credo che come rappresentanti delle istituzioni non possiamo fermarci a questo. L’assenza di volontà di dialogo credo invece sia dimostrata anche dal fatto che ieri sera ero l’unica, passatemi il termine, ‘deficiente’ fra i politici a cercare di parlare con loro. Lo trovo grave. E stamattina si sono presentati solo Badaracco e Zanini Barzaghi. Continuando a ignorare la situazione credo che prima o poi qualcuno si farà male per davvero. È questo ciò che vogliamo?».