Luganese

Ex Macello, per il Ps ‘i risultati di una politica cieca’

La sezione Ps di Lugano prende posizione sull’occupazione iniziata nel pomeriggio. ‘Attendiamo i prossimi passi del nuovo sindaco’

(Ti-Press)
29 dicembre 2021
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Per la sezione Ps di Lugano la ri-occupazione parziale iniziata nel primo pomeriggio di oggi all’ex Macello di Lugano altro non rappresenta che “i risultati di una politica cieca e incapace di essere lungimirante e inclusiva”. Si esprimono così i copresidenti Tessa Prati e Filippo Zanetti in una presa di posizione arrivata in redazione. “Nonostante già da tempo sia chiaro che una soluzione debba essere trovata sul territorio della città di Lugano in modo celere, creando uno scambio tra le parti, il Municipio ha voluto comunque fare di testa propria, non facendo nulla”. Eppure “questa situazione era prevedibile: lo stesso Consiglio di Stato qualche settimana precedente ai fatti di maggio aveva sconsigliato al Municipio di sgomberare l’ex Macello prima che si potesse procedere con il cantiere per il nuovo progetto”. Molto di quanto accaduto “poteva essere risparmiato a favore di una convivenza anche tra persone che non si comprendono del tutto tra loro e vivono secondo ideali e culture distanti”. Quello che preoccupa la sezione e i suoi presidenti è che “ad amministrare la cosa pubblica vi sono persone che (anche secondo il pg Pagani) lo hanno fatto in modo zoppicante. Attendiamo ora i prossimi passi del nuovo sindaco e della nuova composizione del Municipio che ha la possibilità di cambiare il corso degli eventi con un approccio rinnovato”.

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