Circa 418’000 franchi il nuovo scoperto relativo alle acque fognarie. La Città: ‘In caso di morosità richiederemo mediazione di Cantone e Confederazione’
Tornano a crescere i debiti di Campione d’Italia nei confronti di Lugano. È la Città stessa a renderlo noto, rispondendo a un’interrogazione del consigliere comunale Andrea Censi (Lega). I problemi riguardano in particolar modo la fatturazione dei costi generati dal Consorzio Depurazione Acque Lugano e Dintorni (Cdaled): gli scoperti a carico dell’enclave italiana per gli anni di gestione 2021 e 2022 (fino a metà ottobre) ammontano complessivamente a circa 418’000 franchi. Questo, perché “il Comune di Campione d’Italia non paga le fatture entro i termini prestabiliti. Si limita – presumibilmente quando può – a versare degli acconti relativi unicamente alla fatturazione dei costi di gestione corrente del Cdaled pari al 90% del fatturato. Le posizioni relative alla tassa microinquinanti, alla manutenzione stazione pompaggio Caprino e i costi per investimenti non vengono onorati”.
In caso di morosità, “dovremo tornare a richiedere la mediazione del Cantone e della Confederazione al fine di garantire interventi, si spera, risolutivi, delle autorità governative italiane” aggiunge la Città. Il Municipio spiega inoltre a Censi che non è ipotizzabile una ‘prova di forza’ “considerato che il mancato convogliamento delle acque luride di Campione a Bioggio potrebbe comportare lo scarico dei liquami a lago”, cosa che secondo le leggi italiane configurerebbe il reato di inquinamento colposo. A peggiorare la situazione, “la difficoltà riscontrata negli anni di garantirci una controparte stabile con la quale discutere e risolvere problematiche”. L’esecutivo, che sottolinea di non aver sinora ancora incontrato la nuova amministrazione che guida Campione, si augura pertanto di poter tornare a discutere nel 2022 per trovare una soluzione anche riguardo alla convenzione con il consorzio.