Luganese

Autogestione, il Municipio rinnova l’appello al dialogo

Nella risposta a un’interrogazione, l’esecutivo di Lugano si dice aperto alla ricerca di una soluzione, ‘indipendentemente dagli eventi occorsi’

Autogestione senza sede trova ‘casa’ in piazza
(Ti-Press)
15 ottobre 2021
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“Il Municipio ha ribadito in più occasioni di riconoscere la legittimità e quindi, indipendentemente dagli eventi occorsi (leggi sgombero e demolizione di un edificio dell’ex Macello, sede del centro sociale fino alla notte fra il 29 e il 30 maggio, ndr), di essere tuttora aperto al dialogo e alla ricerca di una possibile soluzione, invitando le realtà autogestite a voler dialogare, anche a fronte della disponibilità manifestata dal Municipio a una mediazione. In questa sede, il Municipio rinnova il suo ulteriore appello al dialogo”. Questa è la risposta integrale dell’esecutivo cittadino alla terza domanda posta dall’interrogazione ‘Basta circhi in centro città’ firmata dal consigliere comunale Omar Wicht (Lega dei ticinesi) e sottoscritta da Luca Campana (Ppd) che aveva chiesto lumi in proposito. La Città, nella stessa risposta, precisa di non aver ricevuto alcuna richiesta ufficiale per le manifestazioni tenutesi in settembre da parte degli organizzatori, “per cui non ha mai potuto esprimersi in merito”. Tuttavia, “sulla scorta però dell’esercizio delle libertà costituzionali e più precisamente quella di manifestare, l’autorità è chiamata a vigilare e intervenire in modo proporzionato alla situazione concreta al fine di mantenere l’ordine e la tranquillità o la repressione di azioni manifestamente illegali”, si legge nella risposta. In altre parole, l’autorità non può quindi intervenire se non di fronte a elementi concreti che lascino temere un effettivo e grave pericolo per le cose e le persone o per l’ordine pubblico. Il Municipio annuncia pure che, nel limite del possibile, gli autori delle scritte sui muri di edifici pubblici e privati durante le proteste sono stati identificati.

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