Un cittadino moldavo condannato per esposizione a pericolo della vita altrui. Incurante dell'alt, in novembre aveva rischiato d'investire un agente
Scene da film d'azione, con tre malviventi che - a bordo di un furgone rubato - non si fermano all'alt intimato da un agente della polizia, rischiando di investirlo. E poi la fuga ingaggiata dal terzetto, con dietro a sirene spiegate l'auto degli agenti della polizia città di Lugano e infine più pattuglie che, solo dopo aver bloccato la strada al veicolo sospetto, sono riuscite a fermare i tre occupanti e ad arrestarli. Oggi la scorribanda, avvenuta lo scorso 1. novembre allo svincolo autostradale Lugano-Sud, è stata ricostruita alle Assise correzionali dove è approdata a processo a carico del conducente alla guida decisamente spericolata: si tratta di un cittadino moldavo di 31 anni, disoccupato, giunto in Ticino per compiere furti, reato che è stato appurato al dibattimento dal giudice, Marco Villa, approvando integralmente l'atto d'accusa stilato dal pp Arturo Garzoni. Gli altri due uomini a bordo del furgone rubato - restituito il giorno stesso dalla polizia al proprietario, fortunatamente senza neppure un graffio nonostante la pericolosa scorribanda - saranno invece giudicati in un procedimento disgiunto a Basilea, dove sono stati trasferiti, dal momento che erano ricercati per altri furti. Il 31enne è stato riconosciuto colpevole di furto tentato e consumato in alcuni stabili, furto d'uso del veicolo, impedimento di atti dell'autorità ed esposizione a pericolo della vita altrui per aver rischiato di investire l'agente di polizia che si trovava in piedi sulla direzione di marcia del veicolo impazzito a intimare invano l'alt. Il 31enne, difeso dall'avvocatessa Michela Pedroli, è stato condannato a 18 mesi sospesi con la condizionale, a una pena pecuniaria per il reato di esposizione a pericolo della vita altrui e all'espulsione dalla Svizzera per 7 anni.