I Verdi: esposizione a pericolo della vita altrui, delitti contro la protezione dell'ambiente a causa di amianto e violazione delle regole dell'arte
«L'abbiamo presentata di persona alle 16 alla segreteria del Ministero pubblico». Il presidente dei Verdi del Ticino, sezione di Lugano, Danilo Baratti interpellato da laRegione conferma l'indiscrezione di Ticinonews: la denuncia penale sporta nei confronti del Municipio di Lugano, in margine alla decisione politica adottata sabato notte di dare luce verde alla demolizione dell'ex Macello, sede dell'autogestione. Più precisamente la denuncia è stata sporta - citiamo dal documento in nostro possesso - "nei confronti di ignoti, da identificarsi presso il Municipio di Lugano".
Nel primo pomeriggio abbiamo interpellato il portavoce del Ministero pubblico, a proposito di una denuncia penale d'ufficio - ne aveva parlato domenica al Quotidiano della Rsi, l'avvocato penalista Paolo Bernasconi, ventilando una denuncia d'ufficio da aprirsi da parte della Procura per abuso di potere da parte dell'autorità cittadina, segnatamente per non aver rispettato la richiesta alla Pretura di un simile atto e di aver agito dunque contro la legge. Ebbene, dalla Procura arriva un: «non commentiamo».
Poi, alle 16 di oggi, la decisione della sezione luganese dei Verdi, patrocinata dall'avvocato, Costantino Castelli, che ha sporto denuncia, ventilando i reati di "violazione delle regole dell'arte edilizia, esposizione a pericolo della vita altrui e delitti contro la protezione dell’ambiente (art. 60 LPamb) ed ogni altro che dovesse emergere". I Verdi cittadini sollevano la presunta presenza di amianto nello stabile dell'ex Macello che appunto, con la demolizione ordinata nel breve volgere di una notte e senza i dovuti approfondimenti, avrebbe cagionato un considerevole danno ambientale.