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Bike Park di Brè, pista libera ma non pianificata

Il ricorso prende di mira la destinazione mancante del terreno, mentre le risposte fornite dalla Città non cancellano le perplessità

Ecco come potrebbe essere il Bike park
24 febbraio 2021
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Sono sul tavolo del Servizio ricorsi del Consiglio di Stato le contestazioni formulate da quattro confinanti nei confronti della licenza edilizia concessa dal Municipio di Lugano al progetto di Bike Park a Brè. L'insediamento di quella che viene considerata dall'autorità comunale come un'infrastruttura di interesse pubblico con una valenza strategica e turistica è come noto sgradita a una buona parte dei residenti del villaggio. Il rimprovero principale contenuto nel ricorso riguarda il fatto che l'esecutivo cittadino ha concesso la licenza edilizia mentre è in atto la revisione del Piano regolatore del quartiere. Dal profilo giuridico, alla luce del fatto che lo studio pianificatorio è in corso (si è a livello di bozza di Piano di indirizzo), la questione è in una zona 'grigia' (o, meglio, non definita), ci spiega Stefano Baragiola, segretario dall'associazione Uniti per Brè, che da undici anni si batte per una pianificazione con maggiori tutele e rispettosa delle peculiarità del paese. In altre parole, secondo i confinanti, il terreno pubblico su cui è previsto il Bike Park non ha ancora una destinazione chiaramente stabilità e sarebbe quindi irregolare la licenza edilizia o quantomeno azzardato concederla.

 Situazione viaria ok? No peggiorerà

Le critiche provenienti dal paese hanno fatto eco in Consiglio comunale. All'interrogazione rossoverde, il Municipio di Lugano ha dichiarato che il progetto bike park a Brè è stato sostenuto perché è stato ritenuto meritevole avendo ricevuto luce verde e l’appoggio dell’Agenzia regionale di Sviluppo del Luganese, di Lugano Turismo e della Funicolare Monte Brè. Tessa Prati (Ps) prima firmataria dell'atto) ha replicato definendo discutibile la valutazione dell'impatto del progetto su parcheggi e traffico e la relativa perizia, secondo la quale l’inserimento del Bike Park sarebbe compatibile con la situazione viaria a Brè con qualche adeguamento: segnalazione a distanza dei posteggi liberi, pagamento dei posteggi, trasporto delle biciclette sulla linea 12 dei bus Tpl (oggi massimo una alla volta) ed eventuale aumento del numero di posteggi. La consigliera comunale ritiene che la situazione di viabilità e dei parcheggi, già oggi talvolta al limite di capacità, non potrà che peggiorare. E solleva dubbi sul sedime su cui si pensa di insediare l'opera, perché il terreno era utilizzato quale discarica, non sarà bonificato e non si prevedono accertamenti riguardo a possibili inquinamenti causati dallo spostamento della terra durante la costruzione.

Finanziato con i soldi di un altro credito

Altre critiche sono prospettate da Prati a proposito dell’utilizzo dei soldi, visto che i promotori hanno ricevuto un contributo dal Municipio di 36'000 franchi, credito però addebitato a un altro al messaggio municipale relativo alle infrastrutture per la mobilità ciclabile che il Consiglio comunale ha votato nel 2013. Un messaggio in cui non si parlava del progetto di Bike Park a Brè, bensì di percorsi mountain bike a Carona e in Val Colla. Nel frattempo, ricorda la consigliera comunale, il progetto di Carona è stato abbandonato proprio a causa delle contestazioni locali e il tema Bike Park è stato poi affrontato a inizio 2019, quando il Municipio, rispondendo a un'altra interrogazione presentata dalla sinistra ha quantifica in 300'000 franchi l'investimento necessario. Però, servono sponsor privati e per la metà contributi pubblici puntuali (tra cui Ente regionale di sviluppo e Swisslos) e si ipotizza anche una collaborazione con i servizi comunali per la manutenzione ordinaria. La consigliera comunale socialista si chiede se si attingerà ancora ai soldi del credito del messaggio votato otto anni fa o se l'esecutivo cittadino preparerà un nuovo messaggio all’attenzione del Consiglio comunale. Oltretutto, a far storcere il naso è un altro aspetto citato sempre dal Municipio nella risposta: per lo stesso tipo di progetto sono state scartate ubicazioni molto più centrali a Lugano, come Cornaredo e il Piano della Stampa. Spiace (non solo a Tessa Prati) che il malcontento manifestato dai numerosi residenti nell'ultima serata pubblica sul tema e in precedenza attraverso una petizione non abbia avuto il riscontro dovuto a Palazzo civico. La consigliera comunale annuncia che la vicenda verrà tenuta sotto controllo anche in futuro seguendo gli sviluppi legati alla licenza edilizia concessa ai promotori privati. L'auspicio è che, se il Municipio dovesse decidere di finanziare la costruzione del Bike Park a Brè, faccia perlomeno un messaggio all’attenzione del Consiglio comunale, per dare a quest’ultimo democraticamente l’ultima parola.