Luganese

Lugano, condannati per le rapine ai passanti

Pene e sospese nei confronti di giovani che in preda ai fumi di droga e alcol hanno minacciato e sottratto soldi ad alcuni coetanei in città

Il gruppo è stato fermato il 29 agosto dell'anno scorso (Ti-Press)
5 febbraio 2021
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Una serata cominciata da due giovani e un 39enne tunisino a vino, birra e droga nel Mendrisiotto, proseguita in centro città a Lugano dove il terzetto ha minacciato e sottratto soldi e averi personali ad alcuni ventenni, è finita con le manette ai loro polsi. La storia capitata nell'agosto scorso era emersa in maniera sommaria tramite una nota ufficiale della polizia. In realtà i giovani rapinati sono stati quattro. La vicenda è approdata in aula penale oggi. Di fronte alla Corte delle Assise correzionali, presieduta dalla giudice Vera Verda-Chiocchetti è stata ricostruita quella serata di scorribande e di due rapine (più una tentata) effettuate con l'intento di pagarsi l'ingresso a una discoteca cittadina. L'idea è venuta in mente alla 27enne, disoccupata all'epoca dei fatti, che ha ammesso le proprie responsabilità riconoscendo pure come nel viaggio in treno verso Lugano il terzetto si era ripartito i ruoli. Lei doveva fermare con una scusa le vittime, affinché gli altri due potessero agire e svuotare le tasche dei malcapitati. Il tunisino ha invece sostenuto di aver capito che avrebbero rubato dei portafogli direttamente in discoteca, ma il terzo imputato, un 18enne del Mendrisiotto ha confermato la versione della donna.

Due colpi, uno sfumato

Il primo tentativo di rapina è sfumato. Il secondo, invece, è riuscito: ai danni di due minorenni seguiti, poi minacciati e derubati di 300 franchi e 50 dollari nel porticato d'entrata al quartiere Maghetti. L'idea di fare un'altra rapina, visto che la prima era andata bene, è balzata alla mente della donna mentre erano in un bar a bere altro alcol. In seguito, al terzetto, in zona pensilina, si è aggregata un'altra minorenne (già condannata) e un rumeno poco più che ventenne che ha però sempre sostenuto di non aver partecipato in alcun modo. E in effetti si è tenuto in disparte ma aveva chiesto e indossato lo zaino del tunisino fino alla fine del colpo che ha preso di mira altri due ventenni a cui sono stati, sempre sotto minaccia, 300 franchi e una collanina d'oro. Dopo qualche ora però, la polizia li ha fermati. Tornando in aula, la giudice ha condannato il tunisino giunto in Svizzera senza permesso a 21 mesi di carcere parzialmente sospesi con la condizionale per due e all'espulsione dalla Svizzera per 7 anni. Alla donna è stata inflitta la stessa pena ma internamente sospesa per quattro anni, durante i quali dovrà sottoporsi a un trattamento ambulatoriale con frequenti controlli. Il 18enne è stato condannato a 18 mesi sospesi con la condizionale per tre anni, mentre il quarto imputato (rumeno) è stato 'graziato' dall'espulsione (obbligatoria per il reato di rapina) ma condannato per complicità a sei mesi di prigione sempre sospesi per tre anni.

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