L'associazione Uniti per Brè contesta la licenza edilizia rilasciata dalla Città: 'Riduce la qualità paesaggistica e naturale di una zona vasta e pregevole'
"Municipio e autorità cantonale non considerano la revisione in corso del piano regolatore di Brè e superficialmente si rilascia una licenza edilizia che contrasta con il buon senso e la legislazione". È un passaggio della nota stampa diffusa dall'associazione Uniti per Brè che ha sostenuto l’inoltro del ricorso al Consiglio di Stato contro la licenza edilizia concessa dall'esecutivo cittadino per la realizzazione di un Bike Park nel quartiere posto in cima alla montagna. Un gruppo di residenti si è fatto promotore per la raccolta di fondi per finanziare il patrocinio legale e la consulenza tecnica. Secondo l'associazione, il progetto "va a ridurre la qualità paesaggistica e naturale di una zona vasta e pregevole, apprezzata per la sua natura, da godere così com’è, senza il bisogno di strutture artificiali e perturbanti come il Bike Park, destinato per di più a pochi appassionati".
L'associazione sottolinea che "in 120 avevano scritto al Municipio che il bike park non lo si voleva. Ma niente da fare, avanti in ogni caso, tanto l’opinione della cittadinanza cosa conta? Aree verdi liberamente accessibili e curate sono fondamentali in un’ottica sociale: esse hanno effetti diretti sulla salute, offrendo l’opportunità di rigenerazione". Uniti per Brè ha scritto nel dicembre 2018 al Municipio rilevando "le carenze dell’analisi urbanistica del pianificatore: tutto concentrato sulla quantità e poco o niente dedicato al tema della qualità e della gestione del patrimonio naturalistico. La licenza edilizia al Bike Park ne è la prova lampante. Invece va elaborato un concetto unitario di aree di svago di prossimità, va posto il primo tassello adesso che si sta rivedendo il Piano regolatore del comparto di Brè. Ma la deludente realtà è un’altra: il Municipio decide casualmente e in modo miope".