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Pian Scairolo, dopo 20 anni ecco il nuovo Piano regolatore

È ancora contestato da 23 ricorsi, dei centri commerciali e e degli ecologisti. Cosa dicono i rappresentanti del Cipps e dell'Ata

Ti-press
20 gennaio 2021
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Vent'anni per arrivare a un piano regolatore intercomunale, un tempo enorme, che diventa biblico se ci si riferisce ai primi tentativi di dare un senso e un ordine a quello che stava capitando sul Pian Scairolo; stretto fondovalle alla periferia sud di Lugano dove capannoni e ipermercati nascevano come funghi affastellati gli uni sopra gli altri attirando un traffico spaventoso. È quindi un avvenimento l'entrata in vigore del Piano regolatore intercomunale riguardante questo comprensorio, immediatamente effettivo anche se ancora sub judice per via dei 23 ricorsi pendenti presso i lTribunale amministrativo. Di fatto però è applicabile dai tre comuni interessati - Collina d'Oro, Grancia e Lugano. Tecnicamente, si tratta dell'effetto sospensivo che lo stesso Tribunale amministrativo non ha accordato ai ricorsi, che vanno comunque ancora esaminati nel merito. Secondo nostre informazioni si tratta, oltre che dal ricorso concettuale dell'Associazione traffico e ambiente, perlopiù di una serie di ricorsi-fotocopia inviati da una mezza dozzina di grossi proprietari, come il Parco commerciale Grancia, la Pina Petroli o il costruttore Garzoni. Parte contestata, che è poi concettualmente quella più importante, la necessità dei 'Piani di quartiere' e soprattutto la concentrazione di eventuali nuove costruzioni sulla sponda sinistra lasciando quella destra a destinazione più verde-ricreativa.

'Mettere un po' di ordine'

Il 'Pr-Cipps' venne  approvato lo scorso settembre dal Consiglio di Stato che nella circostanza evase anche i 46 ricorsi inoltrati dopo l’adozione nel 2016 da parte dei Consigli comunali di Collina d’Oro, Grancia e Lugano. La decisione del Tribunale amministrativo sul non effetto sospensivo è invece 11 gennaio 2021. La Commissione intercomunale per la pianificazione del Pian Scairolo (Cipps) ne "ha preso atto con soddisfazione. Ma cosa succede in pratica? Sabrina Romelli, sindaco di Collina d'Oro e presidente della Cipps, ci risponde che "adesso il Piano regolatore è da considerarsi in vigore,  dunque i Comuni potranno trattare le domande di costruzione secondo le nuove norme. mentre prima eravamo in una situazione ibrida. Peraltro, al momento non abbiamo domande di costruzione in sospeso. È un comparto problematico, e questo piano regolatore permette di mettere un po' di ordine".

La battaglia della sponda destra

Come detto fra gli elementi forti del Piano c'è la preservazione della sponda sinistra, quella per intendersi ai piedi della Collina d'Oro. In proposito, uno dei primi effetti di questo 'sblocco' sarà l'avvio della procedura per "realizzare il progetto di riqualificazione urbanistica e messa in sicurezza della strada pedemontana in sponda destra che collega gli abitati di Pambio, Noranco, Scairolo e Cadepiano lungo una dorsale residenziale che si intende unire attraverso un attrattivo percorso ciclopedonale che permetterà anche di raggiungere, sempre attraverso il Pian Scairolo, in maniera sicura le aree di svago a lago del Pian Casoro nel contesto della rete di mobilità lenta regionale", si legge nel comunicato stampa della Commissione Cipps. 

Resta la sensazione che sul Pian Scairolo la stalla sia stata chiusa dopo che i buoi erano già scappati. La procedura pianificatoria, avviata a livello intercomunale all’inizio degli anni 2000 ha camminato faticosamente per  per vent'anni, un arco di tempo all'interno del quale emergono le date del 2007, quando venne svolto il concorso internazionale di urbanistica che scelse il progetto di riferimento urbanistico Green Skyrolo quale base per la riqualifica urbanistica del comparto, è il 2014 quando il Piano regolatore venne varato, sulla carta. E non è finita. Stefano Wagner, coordinatore tecnico per la committenza. "Vent'anni fa questo territorio era diviso in 7 comuni, che tendevano ad incolparsi a vicenda per quello che stavano succedendo, la prima sfida fu quella.Con le aggregazioni, sono rimasti 3 comuni e la situazione si è semplificata. Penso che sia stata importante l'idea di far anticipare il Piano regolatore da un concorso di architettura". Raggiunto il consenso politico, restano i ricorsi ancora pendenti. "In realtà i ricorrenti veri sono 5 o 6, i proprietari dei terreni toccati sulla sponda destra.  In realtà gli indici edificatori restano loro, però legati ai piani di quartieri e per finire spostati sulla sponda destra. Certo, potrebbero chiedere l'esproprio dei terreni, ma si finirebbe in tribunale e anche se lo ottenessero, il Comune col terreno entrerebbe in possesso del potenziale pianificatorio complessivo, quindi i soldi non andrebbero persi, abbiamo in mano una perizia su questo argomento".

Le contestazioni dell'Ata

Da spiegare l'opposizione più politica che ideale dell'Ata. Werner Herger, che all'interno dell'associazione ambientalista si occupo' anche del Pian Scairolo, ci ricorda i motivi della contrarietà al Piano proposto  "Sono sostanzialmente due. Uno riguarda la viabilità con la nuova uscita autostradale, per cui alla fine si attira ancora traffico in un comparto che ne ha veramente bisogno. Non so se risolverà il problema del traffico, non sono un profeta, ma dalle esperienze del passato ... L'altro problema è la contenibilità: è un comparto dove in cambio di un certo riordino si alza ancora il livello di edificabilità, col rischio oltretutto di svuotare il centro della città di Lugno. Insomma una riflessione in più si poteva fare, invece tutto ciò è stato messo nel dimenticatoio".