Luganese

Lugano Airport Sa, decolla l'indignazione Plr

Piovono critiche contro il gruppo Lega e il sindaco. Karin Valenzano Rossi: 'Non votiamo messaggi che sarebbero cassati in caso di ricorso'

Karin Valenzano Rossi, capogruppo Plr in Consiglio comunale (Ti-Press)
21 ottobre 2020
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«Quanto è successo durante tutta la gestione di Lugano Airport Sa (Lasa) è grave, è emersa chiaramente l’incapacità della Città di gestire una sua società partecipata tanto da portarla sull'orlo del fallimento, un fallimento evitato approfittando della scusa del Covid in zona Cesarini, la cui legittimità è sicuramente dubbia.  Si tratta comunque di un fallimento politico, con la messa in liquidazione forzata di una partecipata. Il tutto ha dimostrato che non c'è minimamente la cultura della Corporate governance, un tema prioritario ormai ovunque, non però a Lugano». Nelle parole della capogruppo in Consiglio comunale Karin Valenzano Rossi c'è tutta l'indignazione del Plr che emerge, di nuovo, dopo l'ultima seduta di legislativo lunedì 5 ottobre: «Il tutto è stato gestito in pieno conflitto d'interesse e anche all'ultimo atto, proprio quello della ratifica della messa in liquidazione ordinaria di Lasa. La Lega ha manifestato di non avere alcuna cura né dei principi di governance né di quelli della correttezza delle delibere del legislativo. La Governance è un tema a cui il Plr tiene in maniera particolare, altri meno». Tanto che la mozione 'Governance per le partecipate' venne presentata dai liberali ben otto anni fa, il rapporto favorevole della commissione delle Petizioni risale al febbraio del 2017 ma il dossier resta in uno dei cassetti di Palazzo civico forse perché l'esecutivo non ritiene così rilevante dotarsi di regole chiare per le partecipate. Eppure, Valenzano Rossi insiste: «La varie società ed enti della Città dovrebbero essere gestite in modo corretto e coerente. Invece, sono regolamentate in maniera diversa e hanno statuti non uniformi. Nei CdA o nei consigli direttivi vi si trovano municipali, talvolta anche funzionari della Città, alcuni ricevono emolumenti altri no, non si sa con quale logica di rappresentanza e quali istruzioni da parte del Municipio. Tutte situazioni che nella società civile, nel mondo societario e nei gruppi sono chiaramente regolamentati».

Statuti ok, ma meglio astenersi e lasciare la seduta

Qual è stata la criticità legata al ruolo del sindaco? Secondo i liberali, riguarda proprio l’esercizio del doppio ruolo che ha avuto come presidente di Lasa e sindaco di Lugano. Marco Borradori tuttavia non ritiene la sua posizione critica visto che rispetta gli statuti di Lasa. «È vero, gli statuti dicono che ci vuole un rappresentante della Città (peraltro designato dal Consiglio comunale) ma nell’esercizio del doppio ruolo ci vogliono accorgimenti di prudenza e chiarezza. Quando si occupa della partecipata in prima linea come presidente, dovrebbe poi astenersi su quel tema in Municipio o Consiglio comunale - ribatte Valenzano Rossi -. Dovrebbe al massimo limitarsi a riportare quanto deciso nel CdA facendo da ponte tra una realtà e l’altra, senza intervenire oltre per evitare collisioni di interessi. Lasciare la sala del Municipio e astenersi dalle decisioni in materia di Lasa/Aeroporto. Dal canto suo, il sindaco invoca gli statuti. Ciò non vuol dire che non si debbano applicare quelle regole (astensione e uscita dall'aula) che consentono di mitigare il rischio di conflitto. Non è una modalità impossibile da attuare, anzi mi risulta che altri in Municipio lo facciano per altre partecipate (Ail, Tpl...), c'è quindi chi la applica e chi no». 

Il rischio? Far passare una risoluzione 'viziata'

La 'condotta' del sindaco e del gruppo Lega, però, non pare così clamorosamente 'fuorilegge'… «Mi permetta di non essere d’accordo. Al contrario, e la dimostrazione lampante che manca una vera regolamentazione sulle partecipate è stato l'intervento in Consiglio comunale del membro di CdA di Lasa Marco Bortolin, quale portavoce del gruppo Lega, che nella foga di elencare quanto di buono fatto dal CdA di Lasa nella gestione dell’aeroporto (artefice invece notoriamente del disastro e di questa liquidazione forzata) è andato 'fuori giri’ elogiando proprio quanto fatto dal CdA medesimo - rincara Valenzano Rossi -. Avrebbe dovuto astenersi e non si è nemmeno accorto di essere in difetto mentre in Consiglio comunale stavamo discutendo e deliberando proprio sul tema della liquidazione della società su proposta del CdA di Lasa medesimo. Perciò, oltre a essere fuori tema, ha tecnicamente minato la validità di qualsivoglia decisione da parte del Consiglio comunale, in quanto soggetto a possibile ricorso e annullamento della risoluzione, proprio in ragione di tale collisione di interessi. Non c'entra nulla il fatto che Bortolin non faccia più parte della società da oltre tre mesi, visto che il Cc era chiamato a ratificare la decisione del Municipio fatta in regime Covid su proposta del CdA di cui era membro».

Il precedente: decisione cassata dal tribunale

C'è chi vi accusa di aver contribuito a prolungare il 'calvario' di Lasa attraverso la vostra astensione. Cosa risponde? «Ci mancherebbe anche che deliberiamo su una trattanda sapendo che è inficiata nella sua validità - ribatte la capogruppo Plr -.  Giovanna Viscardi e Ferruccio Unternaehrer avevano sollevato obiezioni immediate all’intervento di Bortolin, per evitare il rischio che la risoluzione sarebbe stata inficiata se qualcuno l'avesse contestata. È stato pure evocato un precedente analogo, anni prima, di una decisione del Cc cassata dal tribunale proprio perché un consigliere comunale non si è astenuto durante il dibattito in Consiglio comunale».