Luganese

Sprechi alimentari, 'il Municipio di Lugano collabori'

Mozione pluripartitica chiede il recupero concreto e rapido di cibo non solo da privati ma pure da mense e catering organizzati dalla Città

Quando è troppo
(TI-PRESS)
20 settembre 2020
|

"Chiediamo al lodevole Municipio di: collaborare attivamente a ridurre gli sprechi alimentari sfruttando le piattaforme già esistenti in ambito privato, in modo da realizzare concretamente ed in modo rapido il recupero di cibo non solo da privati, ma anche da mense scolastiche e/o
aziendali, come pure da catering organizzati dalla città, là dove questo cibo non viene recuperato in altro modo". È quanto si legge in una mozione pluripartitica, prima firmataria l'indipendente Sara Beretta Piccoli, intitolata "Ridurre lo spreco alimentare".

Si evidenzia nel testo che accompagna la mozione: "vi sono molti modi per contribuire a ridurre le emissioni di CO2 e l’impatto ambientale a favore della sostenibilità e contro i cambiamenti climatici, uno di questi è la riduzione degli sprechi alimentari. Di fatto secondo i dati forniti nell’ambito di uno studio dell’Ufficio Federale dell’ambiente (Ufam) pubblicati sul sito della Confederazione, il cibo prodotto ma non consumato genera inutili emissioni di Co2, perdita di biodiversità e consumo di superfici coltivabili e acqua. Il 25 per cento dell'impatto ambientale dovuto agli alimenti in Svizzera è da attribuire alle perdite alimentari evitabili (food waste). Ciò corrisponde a circa la metà dell'impatto ambientale del trasporto motorizzato privato in Svizzera. Le misure di prevenzione alla fine della catena alimentare (economie domestiche, gastronomia, commercio al dettaglio) sono particolarmente efficienti dal punto di vista ambientale, mentre una valorizzazione ottimizzata degli scarti alimentari può generare solo una frazione del beneficio ambientale che la prevenzione di dette perdite comporta. Secondo lo studio della Confederazione, i rifiuti alimentari in Svizzera, dal commercio al dettaglio e dai grandi distributori (filiali di Coop, Migros, Aldi, Lidl, Denner, Spar e Volg) ammontano a circa 100’000 tonnellate l’anno, di cui il 95 per cento può essere evitato".