Marco Borradori: ora avanti con le trattative. Silvio Tarchini rilancia la sua proposta senza torri
Il concorso per il futuro polo sportivo di Cornaredo ha un 'quasi vincitore': è il progetto della Hrs, grande società immobiliare con sede a Frauenfeld. 'Quasi vincitore' perché, pur avendo vinto la gara di progettazione, per arrivare alla messa in cantiere è prevista una fase di negoziazione con la Città di Lugano. Il Municipio conta di riuscire in questa operazione nel corso dell'autunno per poter proporre il contenuto dell'accordo al Consiglio comunale verso la fine dell'anno. Il piano contempla, ricordiamo, la costruzione del nuovo stadio per il calcio, di un palazzetto dello sport e di due torri dove troverebbero tra l'altro posto (in affitto) uffici della stessa amministrazione comunale di Lugano, un esborso che indirettamente dovrebbe consentire la redditività ai privati e dunque la costruzione degli impianti sportivi. L'importo a carico della città è stimato in circa 150 milioni di franchi, ma sarà appunto oggetto di trattativa.
L'altro contendente rimasto, il gruppo 'Consorzio Pallone' che fa capo a Silvio Tarchini, era rimasto in pratica l'ultimo contendente, ed è stato escluso anche perché la sua proposta non contempla le due torri, opera che il noto imprenditore ticinese giudica inutile e antieconomica. Egli ha comunque accettato il verdetto e non ha presentato ricorso, ma ribadisce (lo farà anche domani in una conferenza stampa) la validità della sua visione, elaborata con gruppo Hellmich; intende 'lanciare un sasso' sperando in un ripensamento del Municipio.
L'Esecutivo peraltro non dà l'impressione di voler deviare dalla strada impostata. «Devo dire che tutte e due i progetti erano validissimi. Chiaramente non attenendosi al bando di concorso, che prevedeva la costruzione delle due torri, il progetto di Tarchini non poteva che essere scartato. Avesse presentato una variante di progetto, sarebbe stato competitivo. Così invece le due soluzioni proposte non è nemmeno confrontabile, sarebbe come paragonare mele e pere». Fra l'altro al progetto del 'Consorzio Pallone, si legge in un comunicato stampa, presentava anche alcune lacune nella parte sportiva, come la mancanza "la palestra doppia, delle sale dedicate alle singole discipline (oltre al basket, scherma, al judo e al tennis tavolo) degli spogliatoi e dei locali depositi; mentre per lo stadio sono assenti diversi locali necessari per l'omologazione della SFL (locali di sicurezza, aree TV, postazioni media, autorimessa sotterranea dedicata alle utenze delle partite di calcio)". Insomma l'impressione è che Silvio Tarchini abbia partecipato pur sapendo di non poter vincere con queste 'regole del gioco', sperando forse in un rifacimento dell'intero concorso con una formula diversa. Da noi interpellato, l'imprenditore in un certo senso conferma. Come mai, gli chiediamo, presentare alla stampa (domani) un progetto già scartato? «È per lanciare un sasso nello stagno, un messaggio verso le autorità» ci risponde.
«Spero in un ripensamento» dice Tarchini, riferendosi ai contenuti del concorso. «Non abbiamo fatto ricorso, siamo stati esclusi giustamente perché non abbiamo presentato un'offerta conforme». Il problema, secondo Tarchini, sta proprio nella formula. «La domanda è: sicuri di andare nella direzione giusta? Trasferire gli uffici del Comune dal centro di Lugano a Cornaredo oltre a creare un grosso danno alle attività economiche della città. In più il Comune si prende a carico una spesa importante per l'affitto nelle torri, oltre 3 milioni di franchi, per degli uffici di cui non ha bisogno. Noi chiaramente abbiamo il nostro interesse, ma diciamo che in un momento di difficoltà, dovuto al coronavirus, ma anche a un possibile spopolamento del centro nei prossimi anni dovuto allo 'smartworkin' spostare 120 persone a Cornaredo significa danneggiare pure bar, ristoranti, negozi, parrucchieri». «Il nostro progetto permetterebbe inoltre di risparmiare parecchi soldi. Quanto? «Se si considera che spostando gli uffici a Cornaredo la Cassa pensioni della Città di Lugano si troverà con degli uffici vuoti e difficili da affittare... considerando il costo degli affitti nelle torri si andrebbe a pagare 150 milioni di franchi, contro gli 80 del nostro progetto». Studio che sarà presentato oggi. 'a futura memoria', con stadio, palazzetto, lounge', locali e quant'altro. «Parlo anche come contribuente importante di Lugano: spendere una montagna di soldi in questa maniera non mi va molto bene».
C'è tutto da rifare, quindi? La questione è stata sollevata anche da altri, non ultimo l'ex consigliere nazionale Fulvio Pelli. Di nuovo Marco Borradori. «È legittimo sostenere una posizione» risponde il sindaco, il quale ricorda però che questa strada era stata presa «già ai tempi di Giorgio Giudici».