Luganese

Lo zoo al Maglio vuol riaprire, arriva il limite: 500 ingressi

L'Associazione di categoria contesta la relegazione alla fase tre e intanto ha ricevuto il piano sanitario vidimato da Berna

TI-PRESS
(Il ruggito degli zoo )
14 maggio 2020
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Gli oltre 200 animali - 48 specie, dalle amate tre scimmie del genere Gibbone, al leone, fino alla tartaruga africana - sono stanchi di non ricevere più visite dal pubblico allo Zoo al Maglio di Magliaso. E con loro, la direttrice, Sabina Fehr, che, dopo due mesi di chiusura forzata (dal 15 marzo scorso) e tuttora in vigore, esprime preoccupazione per la difficile situazione finanziaria della struttura. «I costi rimangono elevati e costanti e non abbiamo incassi proprio nei mesi più favorevoli. La nostra attività è stagionale, dipende strettamente dal bel tempo». Mentre lunedì hanno riaperto scuole, musei e ristoranti, gli zoo dovranno attendere e sperare nella probabile luce verde per l'8 giugno. Il Consiglio federale deciderà solo il 27 maggio e, come noto, la condizione è che non vi siano altri picchi di contagi e decessi da Covid-19.

L'associazione mantello scontenta

La disparità adottata dall'autorità federale tra musei e zoo delude l'Associazione dei parchi animali e degli zoo Svizzeri, di cui fa parte anche la struttura ticinese. Il sodalizio mantello, in un comunicato, è insorta evidenziando: "Questa decisione è assolutamente incomprensibile per la nostra associazione e non si spiega. Musei, quali il museo nazionale di Zurigo, diverse grosse istituzioni d‘arte e il museo dei trasporti di Lucerna, registrano un numero di frequenze altrettanto elevato degli zoo e dei parchi per animali. Al contrario dei musei, i visitatori degli zoo stanno per la grande maggioranza all‘aperto, laddove il rischio di
contaminazione è di molto inferiore per rapporto ai locali chiusi. Anche dal profilo ambientale e dello spazio disponibile, gli zoo dispongono di superfici molto maggiori e le prescrizioni dell‘ufficio federale della sanità pubblica possono ampiamente essere rispettate secondo il concetto per la categoria, elaborato e presentato dalla nostra associazione". Evidenzia ancora l'associazione mantello: "Settimanalmente gli zoo in Svizzera registrano perdite per 2,5 milioni di franchi, che non possono essere compensati dalle indennità per lavoro ridotto, ritenuto che gli animali devono essere nutriti". 
Intanto, proprio in queste ore - spiega  la direttrice Sabina Fehr - l'associazione mantello ha consegnato alle proprie strutture il Piano di protezione sanitaria approvato dall'Ufficio federale della sanità pubblica da mettere in atto quando gli zoo potranno riaprire. I principali contenuti? Cinquecento ingressi al massimo (ossia 1/10 della superficie calpestabile, che Al Maglio è di due ettari e mezzo), segnaletica per terra con le distanze necessarie tra un visitatore e l'altro, frecce sul percorso, misure di igiene per il personale e per i clienti e, naturalmente, controlli affinché siano mantenute le distanze sociali.