Crollano le richieste in città: al Mat il calo è di oltre il 70%, dimezzati gli interventi dei volontari di Besso Pulita!.
Buona parte degli anziani sembra siano tornati a fare la spesa personalmente anche dopo le 10 di mattina. Paiono pure allungarsi le colonne di persone in fila in attesa di poter entrare nei supermercati. L’impressione personale avuta in particolare venerdì e sabato scorsi in centro a Lugano è confermata da un corrispondente calo di richieste di consegna a domicilio. Un calo che per alcune associazioni è stato davvero drastico: dal 50% fino al 70 e anche oltre. Un’altra conferma giunge dalla riduzione di richieste giunte al numero verde attivato dalla Città di Lugano da lunedì 13 marzo (0800 6900 00, 7 giorni su 7 dal lunedì alla domenica dalle 8 alle 17) come misura di sostegno anche di tipo psicosociale alla cittadinanza più fragile.
«Ci attendevamo tante richieste oggi che è lunedì e sta piovendo, invece abbiamo portato soltanto due spese a domicilio. La settimana scorsa ne avevamo invece consegnate 25-30. Eppure, con tutte le persone abbiamo mantenuto i contatti e ci siamo sentiti regolarmente, annunciando la nostra disponibilità a mantenere il servizio malgrado la parziale apertura introdotta dal Consiglio di Stato la settimana scorsa. Nelle settimane precedenti consegnavamo 140-150 spese a nuclei familiari o persone singole con più di 65 anni. Durante quella appena trascorsa ne abbiamo distribuite poco più di una ventina». Mirko D’Urso, fondatore e direttore del MAT, che ha avviato l’iniziativa solidale e che intende mantenerla finché ci sarà il bisogno, non crede che queste persone si siano rivolte ad altre associazioni o enti. Piuttosto, probabilmente sono andati nei supermercati da soli a procurarsi il cibo.
Anche Ugo Cancelli, presidente di Besso Pulita! parla di un calo di consegne di spesa a domicilio attorno al 50% durante la settimana scorsa rispetto a quelle precedenti. E al numero verde le richieste sono diminuite? «La diminuzione c’è stata, anche se è difficile da quantificare - risponde Sabrina Antorini Massa, responsabile della Divisione socialità ddella Città di Lugano -. So di alcune associazioni che hanno in effetti anche disdetto la collaborazione con i volontari. Questa situazione desta preoccupazione. A mio avviso il supermercato sarebbe da evitare in ogni caso nel limite del possibile». SÌ, perché in questo periodo appare in effetti come uno dei luoghi a rischio anche con tutte le misure e le precauzioni del caso. Sono infatti i luoghi in cui ci sono inevitabilmente assembramenti e posti molto frequentati. D’altra parte, la restrizione aveva fatto parecchio discutere quando è stata introdotta e tanti anziani la rispettavano a fatica. «Paradossalmente sarebbe meglio che gli anziani si limitassero a fare due passi attorno all'isolato mantenendo la distanza sociale - continua Sabrina Antorini Massa -. Capisco che tanti abbiano deciso di far da sé, però potrebbero approfittare di più di questi servizi gratuiti».
Il sindaco di Lugano Marco Borradori non ha avuto questa impressione: «A dir la verità sono uscito poco e non mi è parso di vedere in giro più gente del solito». I dati in drastico calo delle consegne a domicilio però sembrano confermare il contrario … «Non mi sorprende più di tanto, la limitazione per gli over 65 era molto sentita e probabilmente anche 'maldigerita'. Dal mio punto di vista, il servizio che abbiamo attivato ha funzionato bene: le associazioni hanno fatto un ottimo lavoro e i volontari sono stati molto bravi». A livello di Municipio state valutando cambiamenti? «Se il calo di richieste dovesse diventare una tendenza, il tutto sarebbe da rivalutare - risponde il sindaco -. Per ora tuttavia non mi sembra il caso ed è bene che il numero verde resti attivo anche come punto di riferimento che mette in rete le varie proposte con gli altri servizi della Città. Tutto sommato la sua utilità in questo periodo particolare svolge una funzione che va al di là delle singole iniziative».
La riduzione delle richieste giunte al numero verde della Città di Lugano rappresenta un'occasione anche per rilanciare l'appello a rispettare le regole, anche se possono non piacere. Botrradori: «Di fronte a questo graduale allentamento delle limitazioni con le attività che progressivamente riprenderanno, non ci deve far dimenticare che proprio quelle regole hanno consentito al Ticino di contenere il numero di contagi. Sarebbe un grave sbaglio ora pensare che tutto si stia concludendo perché i nuovi casi sono in diminuzione. Potremmo pagarne le conseguenze in modo importante in un futuro non tanto lontano. Ognuno di noi può dare il suo contibuto rispettando le regole».