Luganese

Agno, un terzo dei licenziati alla Mikron è over 55

Unia intanto chiede che i tagli siano sospesi e che il personale sia coinvolto nella decisione. E convoca un'assemblea.

L'azienda di Agno (Ti-Press)
19 novembre 2019
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Venticinque licenziamenti. No, contrordine: “Non è possibile quantificarli esattamente”. Sono gli stessi vertici dell’azienda a non aver fornito numeri precisi. “Dipenderà dall’evoluzione delle commesse nei prossimi mesi”. Di certo c’è che ai dipendenti della Mikron di Agno oggi sono stati prospettati dei tagli di personale, dopo aver chiesto e ottenuto il lavoro ridotto a partire dal 1° novembre. Venticinque in un primo momento. «A loro vanno aggiunti due contratti che non saranno rinnovati e sette lavoratori interinali» puntualizza però Vincenzo Cicero di Unia. Dipendenti, questi ultimi, che non rientrano nell’organico e permettono pertanto al gruppo – specializzato nella produzione e nella distribuzione di sistemi di automazione – di restare sotto alla soglia dei trenta lavoratori stabilita come minimo dal Codice delle obbligazioni per attivare la procedura dei licenziamenti collettivi. «Abbiamo previsto di fare un’assemblea del personale, perché temiamo che possano non essere gli unici licenziamenti – teme il sindacalista –. È già abbastanza emblematico che dicano che non sanno ancora quanti saranno».

'Quello delle metalmeccanica è uno dei pochi Ccl a contemplare il coinvolgimento delle maestranze'

Critiche, secondo Unia, anche le modalità comunicative. «Però uno dei pochi Contratti collettivi di lavoro (Ccl) in Svizzera a prevedere una reale partecipazione delle maestranze alle dinamiche aziendali è proprio la metalmeccanica. In caso di importanti licenziamenti, contempla che sia interpellata la commissione del personale e che ci sia un percorso di condivisione. E questo non c’è stato. Riteniamo che non sia stata rispettata la procedura e abbiamo quindi chiesto che siano sospesi i licenziamenti». E qualora quest’istanza non venisse considerata? «Potremmo chiedere l’intervento delle parti contraenti: SwissMem e i sindacati a livello nazionale. Sarebbe uno strumento in più per cercare di trovare una soluzione». Cicero sottolinea inoltre che non siano stati valutati né i carichi famigliari né gli anni di servizio dei licenziati, dei quali un terzo ha più di 55 anni e la metà è residente in Ticino. «Chiediamo che ci sia un piano sociale» è la chiosa.

Non è la prima volta che Mikron licenzia. In anni recenti: nel 2016 furono lasciati a casa 25 degli oltre 300 dipendenti, mentre furono più di 100 fra il 2009 e il 2010.