Al via il processo contro un 39enne italiano che nel luglio del 2018 aveva rapinato l'ufficio postale di Canobbio e sequestrato una persona
Aveva rapinato l'ufficio postale di Canobbio la mattina del 13 luglio 2018, casco in testa, impugnando una pistola a salve comprata a Luino (aveva gettato caricatore e munizioni) che aveva tutte le sembianze di un'arma vera. Poi la fuga, dunque l'arresto in Italia, l'estradizione e oggi il processo.
Durante l'azione criminale aveva pure costretto una cliente che stava lasciando la posta, sotto la minaccia dell'arma, a rientrare nell'atrio e a seguirla e tenendola sotto sequestro. L'autore, un cittadino italiano di 39 anni nato a Lugano e già espulso dalla Svizzera per diversi precedenti penali, siede da stamane davanti alla corte delle assise criminali di Lugano, per rispondere di rapina, sequestro di persona, infrazione alla legge sulle armi e le munizioni e droga: nelle ore precedenti il colpo - bottino di 15mila franchi e 4mila euro - l'imputato ha sostenuto di aver consumato cocaina e eroina 'per farmi coraggio'.