Condannato un 46enne con precedenti penali per un traffico messo in atto a Lugano tra consumatori locali. Pena sospesa con la condizionale
Tre chili e mezzo di hashish alienati a consumatori locali e consumo per sé per almeno duecento grammi della stessa sostanza stupefacente. Questo, in estrema sintesi, il 'business' illecito messo in atto da un cittadino italiano di 46 anni domiciliato a Lugano. La vicenda giudiziaria è approdata in aula stamane davanti alla Corte delle assise correzionali di Lugano, presieduta dal giudice Marco Villa. Un rito abbreviato, in quanto l'uomo ha ammesso ogni responsabilità del 'giro' di cui si è resto protagonista a Lugano, nell'arco di un anno, tra il giugno 2017 e lo stesso mese del 2018. Nove mesi di detenzione, posti al beneficio della sospensione condizionale per un periodo di prova di due due anni, è stata la condanna inflitta dalla Corte al 46enne, con precedenti penali alle spalle. "Mi auguro che questo sia il suo ultimo inciampo”, lo ha ammonito il giudice. L'imputato, che ora ha trovato un lavoro con una buona prospettiva professionale, è stato difeso dall'avvocato Maurizio Pagliuca. Titolare dell'inchiesta, la procuratrice pubblica Pamela Pedretti.