Locarnese

È un locarnese l'uomo arrestato a Tenerife per traffico di cocaina

Il fermo rientra nell'ambito di una vasta inchiesta condotta nel Sopraceneri, che ha portato in carcere in totale nove persone

La fuga dell’uomo è terminata sui tetti di Adeje
(Policia nacional )
26 marzo 2025
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Ricercato dalle autorità svizzere per traffico di droga, fuggito in Spagna e arrestato nei giorni scorsi a Tenerife, a seguito di una rocambolesca operazione di Polizia. Protagonista della vicenda – stando a nostre informazioni – è un 28enne locarnese. Su di lui, come confermato dalla Polizia cantonale e dal Ministero pubblico ticinese, pendeva un mandato di cattura internazionale, poiché sospettato di essere coinvolto con un ruolo di vertice in un'importante attività di spaccio di cocaina, che ha interessato per più anni prevalentemente il Sopraceneri: “Protrattosi per diversi mesi, il lavoro d'indagine è stato scandito da una fitta e proficua collaborazione tra gli inquirenti della Polizia cantonale e le autorità estere, in particolare la Policía Nacional, che ha permesso di individuare il luogo di residenza del 28enne”. In parallelo, la Magistratura ticinese e quella spagnola hanno avviato i passi necessari nel campo dell'assistenza internazionale.

Si è così arrivati all'arresto dell'uomo, scattato in territorio di Adeje (Santa Cruz de Tenerife, Isole Canarie): il malvivente ha tentato di darsi alla fuga, dapprima in automobile, urtando un agente, e quindi a piedi sui tetti di un'abitazione.

L'operazione è stata resa pubblica anche dal “Ministerio del interior” spagnolo, che ha diffuso un comunicato stampa: “Agenti della Polizia nazionale hanno arrestato a Tenerife un fuggitivo ricercato dalle autorità svizzere per traffico di droga. Rischia una condanna fino a 15 anni di prigione per aver partecipato all'importazione di un massimo di 50 chilogrammi di cocaina da distribuire nel canton Ticino. Durante l'operazione, ha investito con il suo veicolo uno degli agenti ed è stato arrestato mentre fuggiva sui tetti di un'abitazione nella località di Adeje. L'indagine è iniziata quando gli investigatori sono venuti a conoscenza del fatto che un latitante, ricercato dalle autorità svizzere per traffico di sostanze stupefacenti, poteva trovarsi a risiedere nelle Isole Canarie utilizzando documenti falsificati e conducendo un alto tenore di vita”. Un personaggio, stando sempre alle forze dell'ordine spagnole, che metteva tutti in guardia, tramite i social, della sua pericolosità. “Le indagini degli agenti hanno permesso di localizzare il latitante nella località di Adeje e, dopo diverse sorveglianze, è stato possibile individuare la casa vacanza in cui risiedeva – aggiunge il “Ministerio del interior” iberico –. Per effettuare il suo arresto è stato elaborato un dispositivo da cui il latitante ha cercato di fuggire; prima con un veicolo, urtando e ferendo uno degli uomini in divisa. Poi a piedi, saltando sui tetti di alcune abitazioni”. E proprio sopra quei tetti è stato raggiunto dai poliziotti che sono riusciti a bloccarlo, a riportarlo a terra, a passargli le manette ai polsi e a caricarlo in auto. Stando agli inquirenti spagnoli “il fuggitivo rischia una condanna a 15 anni di prigione in Svizzera, come presunto autore di un vasto traffico di droga, essendo legato a una rete criminale che ha importato 50 chili di cocaina che intendeva distribuire in Ticino”. Una rete che, da quanto è dato di sapere, agiva soprattutto nel Locarnese e in parte nel Bellinzonese.

Gli accertamenti per quanto riguarda la parte ticinese dell'inchiesta (che precedentemente aveva già portato all'arresto di 8 persone), sono coordinati dalla procuratrice pubblica Anna Fumagalli.

I primi arresti lo scorso mese di dicembre

I primi arresti nell'ambito della vasta operazione antidroga sono scattati verso la metà dello scorso mese di dicembre. L'inchiesta è stata svolta in collaborazione con la Polizia della Città di Locarno, la Polizia Comunale di Ascona e la Polizia Intercomunale del Piano. A quel momento in carcere sono finite sette persone, tra i 26 e i 43 anni, tutte sospettate di essere coinvolte nella medesima attività di spaccio di ingenti quantità di cocaina. I sette finiti in carcere sono quattro cittadini svizzeri domiciliati nel Locarnese, due cittadini italiani residenti nel Locarnese e un cittadino italiano residente in Italia. I fermi a dicembre sono stati eseguiti nel Locarnese e nel Bellinzonese. Allora le varie perquisizioni hanno permesso di rinvenire dosi importanti di sostanze stupefacenti e denaro contante. Le misure restrittive della libertà sono poi state tutte confermate dal Giudice dei provvedimenti coercitivi. Le ipotesi di reato nei loro confronti sono quelle di infrazione aggravata alla Legge federale sugli stupefacenti e di riciclaggio di denaro. Va detto che, prima dell'operazione avvenuta in Spagna, c'era già stato un ottavo arresto. Ora le persone in cella, fermate nell'ambito della vasta inchiesta contro lo spaccio di cocaina nella regione attorno al Verbano, sono in totale nove.