Lo scenario tratteggiato dal Municipio per un eventuale futuro di Agno senza voli di linea
In attesa che gli esperti di San Gallo consegnino il rapporto aggiuntivo entro metà settembre, lo scenario senza voli di linea è in parte già tratteggiato nel messaggio. Intanto, con l’interruzione della tratta verso Ginevra, negli ultimi anni la quota di introiti generati ha superato la metà di quanto incassa la Lugano Airport Sa (Lasa).
Un aeroporto senza voli di linea con unicamente l’aviazione generale? Tale scenario non è stato considerato dal Cda di Lugano Airport Sa (Lasa), i cui membri sono stati eletti dal Consiglio comunale con l’obiettivo di rilanciare lo scalo, non per ridimensionarlo. Alla luce però delle notizie negative delle ultime settimane, il Cda ha chiesto al Centro di competenza per l’aviazione della Facoltà di economia, giurisprudenza e scienze sociali dell’Università di San Gallo di presentare un rapporto aggiuntivo a quello allegato al messaggio municipale.
I risultati di questo complemento giungeranno entro la metà del prossimo mese di settembre. Alcune informazioni sono però già disponibili. Negli ultimi anni e soprattutto con l’interruzione del collegamento per Ginevra, il settore dell’aviazione generale ha fatto significativi balzi in avanti e oggi rappresenta il 52 per cento del fatturato di Lasa, mentre il 10% è generato da affitti, parcheggi e pubblicità e quasi il 40% dal volo di linea Lugano-Zurigo. La risposta alla domanda se lo scalo potrebbe sopravvivere con la sola aviazione privata è comunque politica, perché nulla lo vieterebbe, anche se bisognerebbe in ogni caso investire denaro. Al contrario, i margini di crescita non mancano. Nel messaggio si legge che “oggi Lasa non è proprietaria degli hangar e questo limita in modo sostanziale l’incremento dell’aviazione generale”. Nel Masterplan sono previsti 11 milioni di franchi per la costruzione di tre hangar. In questo modo, si stima che per Lasa il fatturato della business aviation crescerebbe ancora del 10% rispetto a oggi. Insomma, l’operazione starebbe in piedi, ridimensionando l’aeroporto e il personale. Senza voli di linea, si porrebbe il problema Skyguide, la società fornitrice di servizi di navigazione aerea che potrebbe bloccare i sussidi. Una soluzione a tale obiezione è pure già stata individuata sul modello dell’aeroporto di Samedan con una torre di controllo più piccola. Una eventuale soluzione alternativa alla continuità operativa di Lasa per i voli di linea non necessariamente sarebbe risolutiva per l’aviazione generale. È solo attraverso un equilibrio tra le due principali componenti, scrive il Municipio, che l’aeroporto può rispondere alle esigenze degli utenti mettendo a disposizione una struttura logistica e operativa completa, funzionale, moderna e con uno sguardo proattivo al futuro del mondo dell’aviazione. Una volta risanata la Lasa e approvato il rilancio, l’esecutivo ritiene che sarà possibile valutare l’opzione del trasferimento della gestione della struttura a privati tramite la cessione delle azioni della Sa, recuperando gli investimenti fatti per il rilancio della società. Queste per ora sono solo ipotesi.
Oltre alle compagnie aeree Swiss e Silver Air (cfr. articolo sotto), all’aeroporto sono attive anche Air Dynamic (società di aero taxi), Livejet (aero taxi), Eliticino Tarmac (trasporto elicotteristico), E-Aviation (assistenza all’aviazione generale), Avilù Sa (scuola di volo), Skyguide (responsabili del controllo del traffico aereo), Cargo Logic (Handler merci), Ruag Aerospace (manutenzione aeronautica), Securitas (società di sicurezza), Polizia, Corpo guardie di Confine, Iss Facilities (facility management e pulizie).