Sarà deferito alle Assise criminali il professionista. Dovrà rispondere anche di atti sessuali e sfruttamento dello stato di bisogno
È stato firmato, consegnato alle parti e trasmesso al tribunale penale per il processo l'atto d'accusa nei confronti dello psichiatra del Luganese in carcere dal dicembre scorso. La procuratrice pubblica Chiara Borelli ha deciso il rinvio a giudizio davanti alle Assise Criminali. Tra il novembre del 2012 al dicembre del 2018 il 54enne avrebbe abusato, nel suo studio, di otto pazienti.
Come già noto da giuigno - ha riferito ieri la Rsi - per sette dei casi ipotizzati l’accusa è di sfruttamento dello stato di bisogno. In uno si parla invece di atti sessuali con persone incapaci di discernimento o inette a resistere. Le indagini avrebbero accertato soprusi di vario genere, dai palpeggiamenti ai rapporti non completi. Con una delle vittime il medico, difeso dall’avvocato Niccolò Giovanettina, sarebbe andato persino (a due riprese) fino in fondo. Alla sbarra – ha riferito ancora la Rsi – l’uomo dovrà rispondere anche del reato di truffa. Raggiro commesso ai danni delle casse malati, per avere fatturato alle assicurazioni le sedute in cui sarebbero avvenuti gli abusi. L’importo sarebbe di circa 10'000 franchi. Per lo psichiatra, il magistrato chiederà una pena compresa tra i due e i cinque anni. Il 54enne, che ammette solo in parte gli addebiti mossi nei suoi confronti, non potrà beneficiare di alcuna scemata imputabilità. Lo ha stabilito la perizia giudiziaria, secondo la quale sussisterebbe inoltre un rischio di recidiva da basso a medio.