Il 54enne, arrestato lo scorso dicembre, avrebbe commesso i reati fra il 2012 e il 2018 ed è accusato principalmente di sfruttamento dello stato di bisogno
Donne con disturbi psichici, talvolta con dipendenze, spesso a beneficio della rendita AI. Questo il profilo comune delle otto donne delle quali avrebbe abusato lo psichiatra 54enne, arrestato lo scorso dicembre. L’uomo è accusato di sfruttamento dello stato di bisogno – subordinatamente di reati sessuali con persone incapaci di discernimento o inette a resistere – e truffa e dovrà risponderne nel processo iniziato oggi alle Assise criminali di Lugano, dinanzi alla Corte presieduta da Amos Pagnamenta.
L’atto d’accusa stilato dalla procuratrice pubblica Chiara Borelli ripercorre il modus operandi dell’uomo. Grazie al suo modo di fare molto accogliente e rassicurante, riusciva a conquistare la fiducia delle pazienti – che spesso conosceva da percorsi terapeutici pregressi –, diventando per loro un punto di riferimento non solo in ambito medico. Poi, pian piano, introduceva nelle frequenti sedute argomenti sessuali, con domande dirette. Discorsi a luci rosse, che sfociavano – secondo l’accusa – in approcci sessuali: carezze, baci, toccamenti espliciti, rapporti orali e in un caso anche un rapporto completo. Gli abusi sarebbero durati dal 2012 al 2018.
L’uomo – cittadino svizzero e residente nel Luganese – sta attualmente rispondendo alle domande del giudice sui fatti, ma ha già affermato di non condividere l’atto d’accusa. A difenderlo, l’avvocato d’ufficio Niccolò Giovanettina.