Locarnese

Atti sessuali su pazienti psichiatrici: l'accusa vuole 2 anni e 9 mesi

Processo a un infermiere alle Assise criminali di Locarno, chiesta anche l'interdizione dalla professione per cinque anni. La parola alla difesa.

(TiPress)
28 maggio 2019
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Due anni e 9 mesi di reclusione, di cui 6 mesi da espiare, più l'interdizione dalla professione di infermiere per 5 anni. Questa la richiesta di pena formulata oggi pomeriggio dalla procuratrice pubblica Pamela Pedretti nei confronti dell'infermiere a processo alle Assise criminali di Locarno (riunite a Lugano). L'uomo – che nega recisamente tutto – è accusato di aver commesso atti sessuali nel reparto protetto di una clinica psichiatrica, ai danni di due pazienti.

Per la pp Pamela Pedretti le accusatrici erano credibili al di là delle gravi patologie psichiatriche, mentre non lo è l'infermiere imputato. Adesso parla l'avvocato Sandra Xavier, che tutela una delle due presunte vittime. Si appresta a chiedere 10mila franchi per torto morale.

I fatti di 4 anni fa

I fatti sarebbero avvenuti 4 anni fa, in 4 distinte occasioni, e da allora circostanze, sospetti, versioni divergenti e speranze di ottenere giustizia – su entrambi i fronti – si sono confusi in un vortice di attesa. Attesa che oggi, con l’inizio del processo di fronte alle Assise criminali di Locarno (riunite a Lugano), giunge a compimento.

Vista la delicatezza dei temi, la portata dei reati contestati e la necessità di preservare la privacy delle vittime, il dibattimento si svolge a porte chiuse, con l’unica eccezione costituita, come sempre in casi simili, dagli organi di informazione.

Alla sbarra v’è un infermiere psichiatrico che fino al 2015 era alle dipendenze della clinica Santa Croce di Orselina; peraltro, l’unica clinica psichiatrica del Locarnese e dotata, come necessità chiede, di un reparto protetto riservato ai casi più problematici, di scompenso, per pazienti in fase acuta. Proprio in quel contesto l’infermiere, di nazionalità italiana, avrebbe, secondo l’accusa, commesso in almeno 4 occasioni atti sessuali con due pazienti. Pamela Pedretti, la procuratrice pubblica che ha condotto l’inchiesta penale, parla nel suo atto d’accusa di atti sessuali con persone incapaci di discernimento e inette a resistere, subordinatamente di atti sessuali con persone ricoverate, detenute o imputate.

L'imputato si dichiara innocente

Ma se le due ex pazienti hanno da sempre sostenuto la colpevolezza dell’imputato, questi – preventivamente incarcerato per due mesi – si è invece ripetutamente dichiarato innocente su tutta la linea. Dice infatti di non aver commesso alcun illecito, di non aver molestato sessualmente nessun ospite. Una versione, questa, che in mancanza di prove schiaccianti determina l’indiziarietà del processo.

La sentenza verrà pronunciata lunedì mattina a partire dalle 8.30.