Luganese

Taglio dei dipendenti, Campione ricorre

Il commissario Giorgio Zanzi impugna al Consiglio di Stato l'ordinanza del Tar del Lazio che ha rinviato l'udienza di merito sugli esuberi dei 'Comunali'.

Ti-Press
29 aprile 2019
|

Tra i numerosi problemi irrisolti di Campione d'Italia c'è quello, non di poco conto, non foss'altro per il dramma che stanno vivendo i diretti interessati, della pianta organica del Comune che, essendo in dissesto finanziario, deve essere notevolmente ridimensionata. Al 13 agosto 2018, giorno della delibera della giunta Salmoiraghi, gli esuberi erano 85 su un organico di 101 comunali. Nel frattempo, fra pensionamenti e dimissioni, i numeri sono cambiati, con un calo degli esuberi, lavoratori a costo zero, senza stipendio da 14 mesi. Una situazione intollerabile in quanto calpesta diritti costituzionali.

Così come appare inaccettabile lo stallo, dopo la decisione dello scorso 4 marzo del Tar del Lazio che, accogliendo l'istanza dei dipendenti comunali, ha disposto la sospensiva della delibera della giunta Salmoiraghi sino al prossimo 19 novembre. I giudici avranno avuto le loro buone ragioni per rinviare l'udienza di merito sugli esuberi, ma ciò rappresenta una tempistica che nuoce ai dipendenti comunali e alle disastrate finanze del Comune i cui debiti continuano a crescere in misura geometrica. Per cercare di spezzare la spirale, e dopo che l'Avvocatura dello Stato, per conto del ministro Salvini, si era opposta al ricorso dei comunali, il commissario prefettizio Giorgio Zanzi, ha deciso di impugnare davanti al Consiglio di Stato l'ordinanza del Tar del Lazio.

Una decisione inevitabile che sarà depositata entro la settimana. La motivazione dell'impugnazione si legge nella delibera dell'ex prefetto di Varese: ''Il mantenimento in servizio dei dipendenti per effetto della sospensiva concessa dal Tar del Lario incide notevolmente sulla gestione economica del Comune, rappresentando la principale voce di spesa che impedisce a oggi di approvare un bilancio in utile''. Ecco, quindi, il ricorso alla massima istanza amministrativa italiana. Quando questo ricorso sarà discusso nessuno è in grado di prevederlo mentre in riva al Ceresio chiarezza, trasparenza e certezze reclamano tempi brevi. Che a Roma continuano a essere disattesi.