CAMPIONE D'ITALIA

Campione, il reclamo sarà discusso solo il 22 novembre

Depositato in agosto, il reclamo si fonda su ipotesi di illegittimità che, per i ricorrenti, sarebbero contenute nella dichiarazione di fallimento. Salta l'incontro con il sindaco

Ti-Press
17 settembre 2018
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Doccia gelata sulla via giudiziaria, messa in campo dal Comune e dalla Casinò Campione d'Italia, società di gestione della casa da gioco, per arrivare a una rapida riapertura dell'unica azienda dell'enclave. Il reclamo presentato anche dalla Banca Popolare di Sondrio contro la sentenza del 26 luglio scorso del Tribunale civile di Como che ha disposto il fallimento della Casinò Campione d'Italia spa, per grave insolvenza finanziaria, dai giudici del Corte d'Appello del Tribunale civile di Milano sarà discusso solo il 22 novembre.

Grande delusione in riva al Ceresio, in quanto si sperava che l'udienza, considerata la drammatica situazione in cui si trova l'intera comunità campionese, che ha scoperto la povertà, dopo essersi illusa di poter continuare a vivere nel paese di Bengodi, potesse essere fissata già in settembre. Se il reclamo dovesse essere accolto dai giudici di secondo grado, il Casinò verrebbe immediatamente riaperto. Una speranza più che legittima, anche se non sembrano molte le possibilità che il reclamo sia fatto proprio dai giudici milanesi.

Depositato lo scorso 24 agosto, il reclamo si fonda su ipotesi di illegittimità che, per i legali dei ricorrenti, sarebbero contenute nella dichiarazione di fallimento. Per quanto è dato sapere – comunicazioni ufficiali non vengono fornite – il reclamo si fonda anche su un nuovo piano di rientro dei debiti del Casinò, dopo che la prima stesura era stata bocciata da Angela Pagano, commissario liquidatore del Comune, in dissesto finanziario dallo scorso mese di giugno. Una bocciatura fatta propria dei giudici della sezione fallimentare del Tribunale civile lariano. 

Nel fine settimana il sindaco Roberto Salmoiraghi aveva convocato per questa sera alle 20.30 nella sala comunale le organizzazioni sindacali, per parlare del reclamo. Tutti i sindacati nel tardo pomeriggio hanno fatto sapere che non si presenteranno all'incontro in quanto lo ritengono inutile. Considerati i tempi lunghi della giustizia (solitamente le udienze in sede di appello vengono fissate non prima della presentazione del ricorso) le speranze di poter riaprire il Casinò dipendono dai Palazzi romani della politica, attualmente impegnati per gli esuberi in Comune, mentre tarda ad arrivare la convocazione del Casinò, senza la cui riapertura non c'è futuro per Campione d'Italia.

Per tre sindacati 'l'incontro è pleonastico'

I sindacati Cgil, Uilcom e Libersind “ribadiscono che l'attuale situazione di stallo può essere superata solo da una risposta politica nazionale. La ricerca di percorsi per garantire un futuro della Casa da Gioco necessitano di soluzioni condivise con i Ministeri competenti, convinti che sia l'unica strada percorribile per superare le troppe e non chiare condizioni normative utili per riaprire il Casinò”. Il reclamo proposto viene definito “non  produttivo ancorché poco utile per i tempi e le incertezze che esso può determinare. Tempi e rischi che il Comune in qualità di Proprietà non deve e non può scaricare sui Lavoratori della Casa da Gioco”. Dopo 52 giorni di fermo produttivo “ci saremmo aspettati atti e scelte concrete nell'interesse dei dipendenti che vivono oltre al danno dell'impossibilità di svolgere l'attività lavorativa, anche la beffa di una sperequazione nel trattamento degli ammortizzatori sociali in funzione se si abbia il requisito di residente Aire oppure no”. Per questo motivi i sindacati citati ritengono “pleonastico incontrarsi per discutere dei termini del reclamo”.


Considerati i tempi lunghi della giustizia (solitamente le udienze in sede di appello vengono fissate non prima della presentazione del ricorso) le speranze di poter riaprire il Casinò dipendono dai Palazzi romani della politica, attualmente impegnati per gli esuberi in Comune, mentre tarda ad arrivare la convocazione del Casinò, senza la cui riapertura non c'è futuro per Campione d'Italia. Nel frattempo in riva al Ceresio sono apparse magliette con la scritta ''Per il bene del paese...'', sul retro ''Salmoiraghi dimissioni subito''.


Considerati i tempi lunghi della giustizia (solitamente le udienze in sede di appello vengono fissate non prima della presentazione del ricorso) le speranze di poter riaprire il Casinò dipendono dai Palazzi romani della politica, attualmente impegnati per gli esuberi in Comune, mentre tarda ad arrivare la convocazione del Casinò, senza la cui riapertura non c'è futuro per Campione d'Italia. Nel frattempo in riva al Ceresio sono apparse magliette con la scritta ''Per il bene del paese...'', sul retro ''Salmoiraghi dimissioni subito''.