Il Tribunale Federale rimanda l'incarto al Tribunale amministrativo federale, con l'indicazione di specificare meglio l'utilità delle strutte da 6 milioni
Quegli hangar non s'hanno da fare. Almeno, non ancora. A congelare il progetto – da sei milioni di franchi e approvato, dopo titubanze di vario genere, dal Consiglio comunale la primavera scorsa – delle due strutture che dovrebbero sorgere allo scalo luganese è il Tribunale federale, come anticipato ieri da 'Teleticino'. La massima istituzione giudiziaria svizzera ha infatti rimandato l'incarto al Tribunale amministrativo federale, accogliendo di fatto il ricorso di Dario Kessel. I giudici di Mon Repos ritengono infatti che i colleghi non abbiano spiegato in maniera convincente ed esaustiva le motivazioni dell'utilità degli hangar.
Sia la Città, che Lugano Airport Sa, che il vettore SkyWork – che dovrebbe da ottobre assicurare nuovamente la rotta su Ginevra –, hanno invece ribadito l'utilità dei due hangar. Tuttavia, quest'improvvisio congelamento apre ora la porta anche ad altri scenari, come quello proposto da Kessel stesso e altri privati, che prevede drastici cambiamenti all'aeroporto di Agno.