Ci sono margini per risollevare la società. I nuovi vertici di Darwin Airlines hanno convinto il pretore di Lugano Patrizia Zarro e lei ieri mattina ha concesso la moratoria concordataria per quattro mesi. Non è quindi esclusa la possibilità di risanare la società. Una delle condizioni è però il taglio di un centinaio di posti di lavoro di Darwin, i cui vertici hanno già licenziato 15 persone. La direzione della compagnia, rilevata quattro mesi fa da Adria Airways, dovrà rendere conto di ogni passo al commissario concordatario Guido Turati nominato ieri dal pretore.
Intanto ieri la Rsi ha anticipato quella che è una buona notizia: il Tribunale amministrativo federale ha respinto il ricorso del Comune di Agno contro la prevista costruzione di due hangar per i quali la Città ha chiesto al Consiglio comunale 6,1 milioni di franchi. Notizia che ci ha confermato in tarda serata il nuovo direttore dell’aeroporto di Lugano-Agno Maurizio Merlo.
Ma tornando a Darwin, i suoi vertici dovranno rendere conto di quanto fanno e di quanto hanno fatto anche all’Ufficio federale dell’aviazione civile (Ufac) che ha revocato l’autorizzazione a volare chiedendo garanzie finanziarie, prima di riconcederla. Ora c’è perlomeno un barlume di speranza di evitare il fallimento. E l’Ocst si dice soddisfatta: “C’è speranza di continuità all’attività della compagnia e, di conseguenza, all’impiego dei numerosi dipendenti”. Il sindacato vuole comunque incontrare la direzione di Darwin e il commissario per discutere le misure da adottare a tutela degli interessi dei collaboratori. A Turati toccherà seguire la procedura e valutare regolarmente la società e riferire altrettanto regolarmente al pretore, se Darwin riuscirà a risanare le proprie finanze. In ogni momento, se il piano di rilancio non dovesse funzionare, verrà dichiarato il fallimento.
La decisione del pretore non cambia le carte in tavola, né il gioco, per l’aeroporto. Una decisione che secondo il direttore dello scalo di Lugano-Agno Maurizio Merlo non avrà effetti immediati per Lugano Airport: «Sarà il commissario a valutare all’interno di Darwin cosa sia successo e se sussistano le condizioni per continuare. È decisamente più significativo invece quanto deciderà l’Ufac, ossia una eventuale riconcessione della licenza a volare a Darwin». Difficile per il nuovo direttore dare un’interpretazione positiva sulla decisione del pretore, mentre Berna vuole vedere un piano di liquidità per far fronte a tutti i costi operativi, prima di entrare nel merito di un’eventuale autorizzazione a riprendere i voli. Insomma, «bisognerà attendere ancora almeno qualche giorno», dichiara Merlo.
Alla luce della conferma dell’interessamento di Skywork per la linea su Ginevra, quali prospettive ci sono per riattivarla? «Attualmente stiamo trattando con la compagnia bernese e con Swiss – risponde il direttore –. Ricordiamoci che Swiss fino ad alcuni mesi fa era operativa su questa tratta, dal marzo 2015, mettendosi in concorrenza con Darwin. Non vedo per quale motivo, oggi, dovrebbe rifiutarla quando si ritroverebbe da sola. Comunque confermo che la nostra priorità oggi è proprio quella di riattivare il collegamento con Ginevra e dargli continuità». Lugano Airport Sa non ha invece ancora deciso se segnalare al Ministero pubblico il caso di Darwin che ha prosciugato la sua liquidità nel giro di quattro mesi.
E stamane in una interpellanza inviata al Municipio di Lugano firmata da 13 consiglieri comunali del Plr, viene richiesto nell'ambito del messaggio municipale da 20 milioni di investimento per l'aeroporto sia data piuttosto precedenza agli Hangar: «Nell’immediato - si legge nell'interpellanza – è possibile cogliere l’opportunità derivante dall’implementazione parziale di quanto contenuto nel Messaggio Municipale pendente. Quest’ultimo prevede infatti lo stanziamento di un credito di CHF 6’102’900 per la costruzione di due Hangar, da mettere al servizio dell’aviazione generale, e il rifacimento/sistemazione del parcheggio. Sulla base delle informazioni a disposizione, i due Hangar sono di particolare interesse per gli utenti dell’aviazione generale, con potenziali conduttori già pronti per le future locazioni. L’investimento per la costruzione degli Hangar potrebbe quindi generare tempestiva redditività e rispondere alle necessità dell’aviazione generale, che oggi genera ca il 30% dei ricavi di LASA e che risulta avere un potenziale di sviluppo significativo con una crescente domanda anche all’aeroporto di Lugano-Agno». I 13 consiglieri comunali evienziano inoltre: «Quest’opzione permetterebbe di dare l’auspicato segnale di sostegno politico all’aeroporto, investendo in un settore che non sconta attualmente incertezze di mercato e genera redditività immediata per LASA, che avrebbe così la necessaria autonomia e serenità per poter ricalibrare eventuali strategie complementari».